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LAVAZZA / 4 – Il Mater-Bi di terza generazione per la capsula compostabile

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Vediamo in dettaglio quale è il materiale speciale che ha permesso la realizzazione delle capsule compostabili Lavazza.

Le bioplastiche sono materiali con caratteristiche e proprietà d’uso del tutto simili alle plastiche tradizionali ma, al tempo stesso, biodegradabili e compostabili secondo la norma europea UNI EN 13432, il più importante riferimento tecnico per produttori di materiali, autorità pubbliche, compostatori, certificatori e consumatori.

Il concetto di bioplastica si applica a quei manufatti che nel fine vita garantiscono la riciclabilità organica certificata nei diversi ambienti (es. compostaggio, digestione anaerobica, suolo).

L’uso di fonti rinnovabili, meglio se provenienti da sottoprodotti e scarti, è parte integrante, ma non sufficiente, di una bioplastica.

Con il marchio Mater-Bi® Novamont produce e commercializza un’ampia famiglia di bioplastiche, ottenute grazie a tecnologie proprietarie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazioni.

Esse trovano applicazioni in svariati settori: raccolte differenziate, foodservice e foodware, GDO, food packaging, agricoltura, igiene e cura della persona.

I prodotti in Mater-Bi®, riciclabili insieme agli scarti alimentari, consentono di ottimizzare la gestione dei rifiuti, ridurre l’impatto ambientale e contribuire allo sviluppo di sistemi virtuosi con vantaggi significativi lungo tutto il ciclo produzione-consumo-smaltimento.

LE CARATTERISTICHE

I biopolimeri di Mater-Bi® si dividono in differenti tipologie o “gradi”. Le componenti vegetali sono di varia natura (cellulosa, glicerina, fillers naturali e amidi non geneticamente modificati ottenuti da varie colture) e tutte ottenute da piantagioni per cui non vengono sfruttati terreni vergini o deforestati o destinati alle colture alimentari. E’ bene ricordare che l’amido di mais, storicamente una delle prime componenti vegetali usate nel Mater-Bi®, è utilizzato già da decenni in maniera significativa come additivo industriale per dare vita a molti prodotti, quali, ad esempio, la carta.

LE PROPRIETÀ

Le proprietà dei gradi di Mater-Bi® variano in un range molto ampio. Dal punto di vista delle proprietà meccaniche, si spazia da prodotti a basso modulo ed elevatissima tenacità a prodotti rigidi.

Tutti i gradi commerciali sono trasformabili con macchine di soffiaggio, cast, estrusione/termoformatura, iniezione per plastiche tradizionali.

Per quanto riguarda la biodegradabilità, i prodotti commerciali sono tutti certificati secondo le norme europee ed internazionali presso enti di certificazione accreditati che garantiscono la biodegradazione in diversi ambienti di smaltimento.

È così possibile recuperare i rifiuti in Mater-Bi® mediante il riciclaggio organico (ossia compostaggio e digestione anaerobica) insieme con gli scarti di cucina e i rifiuti del giardino; per molti gradi è garantita anche la biodegradazione in compostaggio domestico e in suolo.

Naturalmente la biodegradabilità non può essere usata come pretesto per abbandonare i rifiuti nei boschi o in mare; tuttavia, in caso di rilascio accidentale, i gradi di Mater-Bi® sono suscettibili di biodegradazione anche nell’ambiente marino.

LA TERZA GENERAZIONE

Nella bioraffineria di Matrica – la joint-venture paritetica tra Novamont e Versalis nata per riconvertire il petrolchimico di Porto Torres in una bioraffineria con filiera agricola integrata – tramite una tecnologia proprietaria di Novamont si produce acido azelaico, che rappresenta la base del Mater-Bi® di terza generazione. Questa nuova generazione si presta per una vasta gamma di applicazioni (film flessibili e rigidi, coating, stampaggio, estrusione e termoformatura), è caratterizzata da un tenore ancora più elevato di materie prime rinnovabili e quindi da una minore dipendenza da materie di origine fossile e da una diminuzione delle emissioni di gas serra rispetto alle tecnologie che va a sostituire.

Il Mater-Bi® di terza generazione è caratterizzato da:

– una più alta percentuale di rinnovabilità (ossia di utilizzo di materie prime di origine vegetale), superiore al 50%;

– uso di sostanze vegetali la cui origine è tracciata e la cui produzione avviene in contesti socio-ambientali sostenibili (sono escluse produzioni in zone ove il rispetto delle buone pratiche agricole e sociali non può essere assicurato);

– riciclabilità in impianti di trattamento dei rifiuti organici (la frazione “umida”) grazie alla biodegradabilità/compostabilità in conformità allo standard EN 13432;

– biodegradazione marina dimostrata in prove specifiche;

– riduzione delle emissioni di gas serra “cradle to grave” rispetto alle precedenti tecnologie;

– riciclabilità secondo gli standard dei consorzi di riciclo nazionali.

L’uso del Mater-Bi® di terza generazione permette il riciclaggio della capsula di caffè che altrimenti è destinata allo smaltimento in discarica o in incenerimento, senza possibilità alcuna di riciclo.

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