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X 15.05.2012 Lavazza, archiviato il 2011 con fatturato in crescita a 1.268 milioni di euro ma redditività in calo e utili a 1,1

“A incidere sui risultati i forti rialzi del caffè crudo i consumi più bassi e la svalutazione delle partecipate estere. Per l’anno in corso si delinea un trend in ripresa”. Le deleghe operative sono passate al ceo Antonio Baravalle.

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TORINO – L’assemblea dei soci Lavazza ha approvato il bilancio della Luigi Lavazza S.p.A. e il consolidato 2011 del Gruppo, che registra un fatturato di 1.268,1 milioni di euro, in rialzo rispetto al 2010 (1.146,8 milioni), un Ebitda a 113,1 milioni di euro (145,4 mln nel 2010) e un Ebit a 15,9 milioni di euro (41,6 mln nel 2010).

Lavazza Group logo

 

Nella nota che accompagna il documento contabile si legge che: “La capogruppo chiude l’esercizio con un utile netto di 1,1 milioni di euro rispetto ai 17,3 milioni del 2010, mentre a livello consolidato si registra una perdita pari a 9,1 milioni di euro rispetto ai 21,5 milioni di utile del 2010”.

Causa principale del risultato in calo è stato il procrastinarsi dell’aumento dei prezzi del caffè crudo, in particolare nel primo semestre del 2011, con un incremento di circa il 60% rispetto alle quotazioni medie del 2010 per l’arabica e del 40% in più per il robusta. A questo si è accompagnata la complessa congiuntura economica che per la prima volta, negli ultimi mesi del 2011, ha visto entrare in difficoltà anche il comparto alimentare provocando una generalizzata contrazione dei consumi.

A impattare negativamente sul risultato consolidato, è stata infine la svalutazione di alcune partecipate estere, delle quali nel secondo semestre del 2011, si è analizzata la coerenza e la portata strategica. La decisione è stata adottata quindi in un’ottica di razionalizzazione, in relazione anche al piano di sviluppo internazionale che l’azienda sta predisponendo.

Dal punto di vista finanziario, l’anno si chiude con un saldo di cassa pari a circa 173,5 milioni di euro rispetto ai 245 milioni dello scorso anno, un differenziale che si è generato sia a causa dell’assorbimento del maggior costo d’acquisto della materia prima, sia dalle attività di investimento per l’apertura del nuovo stabilimento indiano di Sri City, avviato nel gennaio 2011 e dal consolidamento della partecipazione in Green Mountain Coffee Roasters.

“L’azienda che ho l’onore personale e professionale di guidare da poco meno di un anno si conferma sana e competitiva” afferma Antonio Baravalle, amministratore delegato dal giugno 2011. “Molte delle scelte che abbiamo dovuto effettuare in questi ultimi mesi non sono state semplici, ma necessarie per intervenire sulle aree di inefficienza, in una logica di trasparenza e competitività, puntando a un diverso modello di espansione sul mercato. Stiamo lavorando per creare un’azienda più snella e flessibile, selettiva e dinamica nello scegliere dove investire le proprie risorse, con una governance efficace e una catena di controllo appropriata ai tempi, necessaria per reagire ai cambiamenti imposti dal mutamento dei paradigmi di mercato”.

Nella direzione indicata si iscrivono anche le nuove linee guida dell’organizzazione aziendale, la definizione di un nuovo programma d’incentivazione del management, costruito sugli obiettivi della performance della capogruppo, e l’aggiornamento dei sistemi di controllo. “Cruciale rimane il recupero di competitività produttiva, indispensabile per la crescita futura dell’azienda” ha commentato Baravalle. “Su questo fronte proseguirà lo studio di un piano di sviluppo del network produttivo e distributivo internazionale e il confronto con i sindacati per realizzare le condizioni di efficienza e flessibilità necessarie per essere competitivi sul mercato”.

Nell’ambito delle operations, l’istituzione di un’organizzazione integrata, che va dall’acquisto del caffè crudo fino alla distribuzione, insieme con la pianificazione e l’allineamento dei sistemi gestionali, stanno dando risultati importanti in un’ottica di efficienza economica e servizio al consumatore finale.

Per quanto riguarda il 2012, i primi mesi si sono aperti con i prezzi della materia prima che, pur continuando a essere fortemente volatili, hanno registrato una tendenza al ribasso per l’arabica e una situazione di stabilità per il robusta rispetto alle quotazioni di fine 2011. “L’andamento dell’anno in corso – prosegue Baravalle – ci consente di essere moderatamente positivi: siamo stati premiati da precise scelte commerciali che abbiamo adottato per andare incontro alle esigenze dei consumatori, lavorando sia sul fronte promozionale, sia sull’ampliamento della gamma di prodotti. Azioni che, in Italia, ci hanno permesso di mantenere nel mercato domestico la quota del 48% a valore e all’estero, di rimanere in linea con il budget previsionale”.

“Il secondo semestre del 2012 – conclude Baravalle – vedrà peraltro il compimento di due progetti chiave per Lavazza: l’avviamento delle attività dello stabilimento indiano di Sri City, previsto in autunno, e il lancio della prima macchina a cialde Lavazza-Keurig® sviluppata con Green Mountain, previsto per il prossimo Natale”.

Nell’ottica di un sempre più stretto legame con il proprio territorio, Lavazza sta proseguendo il progetto architettonico del nuovo centro direzionale avviato nel 2010. In margine alla pubblicazione del bilancio 2011 si è appreso che è stata ridefinita la governante con la creazione di due vicepresidenze senza deleghe operative a Giuseppe e Marco Lavazza, deleghe che ora sono state attribuite al ceo Baravalle.

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