MILANO – La plastica monouso continua ad esser sotto il mirino delle nuove politiche sostenibili attuate da diverse realtà aziendali e Paesi. Le iniziative in questo senso sono tante e ora anche l’Irlanda sembra stia valutando di applicare una tassazione, la latte levy, per limitare l’utilizzo di bicchieri usa e getta per i distributori. Vediamo la notizia completa dal sito polimerica.it. Una considerazione: in Italia si chiamerebbe latte tax, in Irlanda, dove sono di lingua inglese, dicono latte levy. Chissapperché
Latte levy: il caffèlatte sarà più green
In Irlanda la chiamano già la tassa del caffellatte (‘latte Levy’) perché colpirà i bicchierini monouso utilizzati nei distributori di bevande calde. E non sarà indolore: il Governo irlandese – come ha annunciato nei giorni scorsi il ministro per l’Ambiente Richard Bruton – intende infatti applicare un’imposta fino a 25 centesimi di euro su ogni tazzina usa-e-getta venduta a partire dal 2021,.
Con l’obiettivo di cambiare le abitudini dei consumatori spingendoli ad utilizzare meno articoli monouso. E invece ricorrere alle tazze riutilizzabili per bere il caffè alle macchinette.
Latte levy: sarà applicata anche ai bicchierini in materiale biodegradabile
Inoltre, a quanto pare, non sarà limitata alle materie plastiche. Secondo i dati del Governo irlandese, ogni anno vengono utilizzate 200 milioni di tazzine monouso da parte di quasi 5 milioni di cittadini.
Non è escluso che la tassa, conclusa la consultazione avviata nei giorni scorsi dal Ministero, possa essere più contenta, 10 o 15 centesimi di euro.
Venticinque centesimi di euro è lo stesso importo che sarà applicato ai sacchetti monouso in plastica distribuiti nei supermercati, tassati per la prima volta nel 2002. Con valori crescenti nel tempo (ora pagano 22 centesimi a pezzo); provvedimento che sarà esteso anche agli shopper di maggior peso, anche se resteranno escluse le borse riutilizzabili.
Il bicchierino del caffè potrebbe essere solo il primo di una serie di articoli monouso che verranno tassati in Irlanda per disincentivare il consumo
Si pensa già, a partire del 2022, di estendere la misura anche ai contenitori per asporto di alimenti e, successivamente, anche ai packaging di prodotti da forno, frutta e ortaggi. Allo studio c’è anche un’imposta di 5 euro a tonnellata da applicarsi ai rifiuti destinati a discarica, incenerimento o esportazione. (Waste Recovery). Da qui l’ipotesi di portare a 80 euro a tonnellata il costo per lo smaltimento in discarica (Landfill Levy).