lunedì 23 Dicembre 2024
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Latte intero assolto: aumenta il colesterolo buono, non quello cattivo

Il latte intero non ha effetti deleteri sull'organismo. La ricerca scientifica ha invece evidenziato come la sua assunzione, contribuisca ad aumentare il colesterolo buono

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MILANO – La potenziale relazione tra apporto di grassi saturi con i prodotti lattiero-caseari e salute è da anni al centro di un acceso dibattito. Anche se le metanalisi degli studi prospettici (quelli che seguono nel tempo l’andamento della salute di gruppi di soggetti, in rapporto con le abitudini alimentari e lo stile di vita) ad oggi disponibili hanno evidenziato l’assenza di un’associazione diretta tra consumo complessivo di latte intero e derivati e rischio cardiovascolare.

Latte intero scagionato dalla scienza

Cosa dice il nuovo studio di intervento. (“L’assunzione di latte intero, a confronto con latte scremato. Aumenta le Hdl senza influire su Ldl, glicemia e insulinemia”.

E’ stato innanzitutto condotto su giovani adulti sani. Questi hanno assunto per tre settimane, in due periodi differenti (secondo un disegno di tipo cross over), mezzo litro al giorno di latte vaccino intero. (con un contenuto di grassi del 3,5%). O altrettanto latte scremato (0,1% di grassi).

I risultati

Al termine del periodo di osservazione, non sono emerse modificazioni a carico di lipidemia, glicemia e insulinemia, in risposta ai due tipi di latte.

Tuttavia, dopo tre settimane di assunzione di latte intero, è stato registrato un aumento significativo della colesterolemia Hdl (lipoproteine ad alta densità, il cosiddetto colesterolo “buono”); rispetto al periodo di assunzione del latte scremato.

Inoltre, nonostante l’apporto di energia complessiva e di grassi fosse più elevato con il latte intero che con il latte scremato, non si sono osservate variazioni ponderali di rilievo.

Gli Autori

Sottolineano che le membrane che racchiudono i grassi del latte e dei derivati (ad eccezione del burro) ne riducono parzialmente l’assorbimento; tale effetto probabilmente entra in gioco anche nell’impatto trascurabile sulle Ldl (lipoproteine a bassa densità).

In conclusione, in soggetti sani e normocolesterolemici, che non devono seguire specifiche restrizioni dietetiche, il consumo abituale di latte intero non modifica negativamente l’assetto lipidico e glucidico rispetto al latte scremato; apportando anzi qualche vantaggio in termini di concentrazione del colesterolo Hdl.

FONTENFI
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