TERMOLI – Un esempio di come il mestiere del barista sia anche un lavoro di creatività, è incarnato da Nicola Cè. Maestro caffettiere che ha deciso di trasmettere la sua arte agli studenti del corso di Caffetteria e Latte Art.
Per imparare assieme l’arte del cappuccino, così da servirlo buono e bello. «Bisogna conoscere gli elementi, saper maneggiare gli strumenti e poi serve la fantasia e la creatività».
Latte Art: sembra facile, ma non lo è
Infatti, commettere errori è ancora più semplice, in realtà. Per ottenere un risultato ottimale, bisogna conoscere bene ingredienti, caratteristiche, tempi.
Soprattutto poi, è necessario esercitarsi anche a maneggiare gli strumenti per far uscire un’ottima crema di latte. Così da donare al cappuccino anche un bellissimo aspetto.
Simpatico, divertente e che metta di buon umore soprattutto chi lo riceve e lo beve
Ecco perché in città “dilagano” i corsi per caffè e Latterart, ovvero le lezioni per imparare ad utilizzare macchinette, dosare il caffè e imparare a disegnare su un cappuccino per creare cuori, sole, farfalle e chi più ne ha più ne metta.
Alla Bahia Azzurra a Rio Vivo
Ci sono giovani pronti a mettersi in gioco per imparare ed entrare nel mondo del lavoro e proprietari di attività tornati sui banchi per dare qualcosa in più alla loro attività.
«Ci proviamo – racconta uno di loro durante la pausa tra la lezione di teoria e quella di pratica – ho già il mio bar, ma ho scelto di rimettermi a studiare per capire quello che faccio e quello che ho tra le mani; perché, se imparo a conoscere bene gli ingredienti, allora posso provare a fare qualcosa di nuovo e così livello e qualità crescon. Di conseguenza, la mia attività si perfeziona e migliora».
Quella nella primavera del 2018 è la seconda edizione del corso della Confesercenti di Termoli
Già due sessioni di lezioni nell’anno che si è concluso. Una appena partita, con una cinquantina di iscritti in totale. Con lo sguardo al futuro con la partenza di un nuovo periodo di studi in autunno.
«Visto che – spiegano i responsabili – sono tantissime le richieste che ci arrivano non solo da chi vuole iscriversi. Non si parla solo di Basso Molise perché chi frequenta le lezioni viene anche dall’Alto Molise e dal Nord della Puglia, ma anche dalle attività.
Quattro ragazzi di quelli che sono a lezione ora hanno già un lavoro. A metà corso saranno infatti assunti da alcune attività della città.
Questo è un indizio positivo che fa emergere come le possibilità di assunzione ci sono, come ci sono anche i ragazzi volenterosi. Ed emerge anche un altro aspetto che viene invece dalla parte dei commercianti, avere delle figure del genere, più esperte e “particolari” significa far cresce l’attività; soprattutto in una città come Termoli a vocazione turistica. E loro sono i primi a volerci investire».
Quadernino e penna alla mano per seguire Nicola Cè
Il maestro caffettiere e trainer autorizzato dalla caffetteria internazionale. Prima la teoria, con le slide sul computer per imparare a conoscere i segreti del caffè, tempi e tecniche di macinatura, qualità e caratteristiche del latte e poi la pratica.
Per l’analisi visiva, olfattiva e gustativa. «Perché un buon caffè si deve saper anche vedere, assaggiare e annusare. Sono elementi fondamentali per un prodotto perfetto e ottimo da gustare.
E sbagliare è facilissimo, un solo secondo in più e si brucia tutto», spiega Nicola Cè. Con una passione per il caffè nata ad otto anni che lo ha portato a creare un suo bar e lo ha lanciato nel settore. Fino ad esser protagonista di un record mondiale con un cappuccino da 4200 litri, il più grande del mondo.
In giro per il mondo, alla scoperta delle caratteristiche del caffè
Ogni tanto torna anche a casa e si ferma per insegnare agli altri quello che ha imparato in tanti anni di attività. «La caffetteria non è far uscire il caffè – rivela prima di prendere gli strumenti e mettersi all’opera dietro al bancone e di fronte agli studenti.
Non è assolutamente quello, è molto altro. E’ creare qualcosa di buono, di bello e anche di profumato che possa piacere al cliente e possa anche soddisfarlo.
La Latte Art è mescolare caffè, latte e cioccolato per creare un caffè diverso, magari da sorseggiare davanti al mare e sotto l’ombrellone. Poi quando impari le caratteristiche principali, si apre un mondo e puoi creare quello che vuoi».
E finalmente la pratica
Quella che tutti aspettano e quella più temuta e forse più difficile. «Perchè ci vuole esercizio – spiega ancora Nicola agli studenti – dovete avere gli strumenti ed esercitarvi spesso, imparare a maneggiarli. Anche perchè un solo movimento in più rovina la crema di latte, solo con la pratica arriverete a fare un cappuccino buono».
Lattiera, tazza e penna a doppia estremità per creare e disegnare sulla schiuma di latte. E così nascono faccine simpatiche e sorridenti, sole e anche farfalle. Basta solo aspettare per chiedere un cappuccino divertente al bar. Il tempo che gli allievi finiscano il corso di Latte Art.