CIMBALI M2
venerdì 22 Novembre 2024
  • CIMBALI M2

L’assemblea del 16, sul tappeto c’è l’evoluzione del GTTC

Dopo il cambio di denominazione, adesso si discute dello Statuto

Da leggere

  • Dalla Corte
TME Cialdy Evo
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

di Susanna de Mottoni*

Quarantotto soci ordinari con sede in Triveneto e 182 sostenitori in tutta Italia: è questa la composizione del nostro Gruppo. Una proporzione 1 a 3 nascosta dietro al nome “Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè”.

Certo, l’indicazione geografica non è casuale, è un forte richiamo alla storia e all’origine del sodalizio, ma nei 60 anni ormai trascorsi dal giorno della sua fondazione a Padova il Gruppo è cresciuto e divenuto progressivamente sempre più inclusivo.

Per prendere atto di questa evoluzione, lo scorso febbraio durante l’Assemblea del GTTC, il presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato (FOTO) ha portato la questione all’attenzione degli associati.

Il tema è stato dibattuto e inquadrato anche nel più ampio contesto delle trasformazioni che ha subito il sistema di rappresentanza di settore a livello italiano. Due realtà consolidate sono recentemente venute meno, il Comitato Italiano Caffè e l’Associazione Italiana Torrefattori, mentre una nuova si è costituita, l’Associazione Italiana Caffè, lasciando in campo come più antica realtà il GTTC.

Non solo, l’Assemblea si è conclusa con un risultato e una prospettiva per il futuro: a maggioranza è stata approvata la proposta di modificare il nome da “Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè” a “Gruppo Italiano Torrefattori Caffè”.

Un cambiamento di denominazione a cui però sarebbe dovuto corrispondere anche un ripensamento complessivo della valenza del Gruppo, in primis di alcuni punti del suo Statuto.

Il percorso iniziato il 23 febbraio avrà questo 16 giugno una nuova tappa importante. In questi mesi, un gruppo di lavoro ha analizzato lo Statuto e ipotizzato una sua revisione che rendesse la denominazione del Gruppo coerente ai suoi punti saldi.

Un esempio? Finora “socio ordinario” poteva essere riconosciuto solo chi aveva sede in Triveneto, rendendo automaticamente “sostenitore” i soggetti di tutte le altre parti d’Italia. Una condizione che evidentemente ora verrà proposto di cambiare.

Questa e tutte le altre implicazioni della nuova veste del Gruppo verranno messe al centro e analizzate concretamente nel corso della prossima Assemblea. Affinché il Gruppo, da “Triveneto”, possa affermarsi a tutti gli effetti “Italiano”.

* direttore del notiziario mensile del Gruppo Triveneto Torrefattori di caffè

CIMBALI M2
  • Brambati

Ultime Notizie

  • Water and more
  • Carte Dozio