MILANO – L’offerta di caffè monorigine di alta gamma nei bar italiani si fa più ricca e dimostra che a cultura italiana del caffè è molto più cosmopolita di quanto non sembri. La conferma in un interessante contributo a firma di Anna Muzio apparso venerdì scorso sull’edizione online del Giornale, che propone una mini guida ad alcune interessanti location.
Tra gli indirizzi citati spiccano anche quelli di Ditta Artigianale di Francesco Sanapo e Gardelli di Forlì. Vi proponiamo l’articolo di seguito.
Tutto bello davvero, ma bisogna andare a Londra, Melbourne o New York per godere dell’aroma setoso e fruttato di un Panama Gesha o dell’acidità speziata di un Ethiopia Yirgacheff?
No, perché locali che lavorano sulle provenienze e propongono estrazioni alternative, da affiancare a sua maestà l’Espresso, stanno nascendo in tutta Italia.
E ci sono torrefattori raffinati come Gardelli di Forlì, noto anche fuori dai confini nazionali.
Insomma, la Starbucks Reserve Roastery approdata a Milano con grande fanfara, un’enorme tostatrice a vista e una decina di monorigini a rotazione (Etiopia, Colombia, Kenya: quante volte vi capita di leggere questi nomi nel bar sotto casa?) non è atterrata nel deserto, tutt’altro.
A Firenze c’è Ditta Artigianale
Partiamo da Firenze, perché qui, nella culla del Rinascimento (del caffè?) si trova Ditta Artigianale, la creatura di uno dei più noti esperti di specialty italiani, Francesco Sanapo.
Il bello e ampio locale di via dello Sprone (ce n’è anche uno in via dei Neri) ha tutto ciò che serve per avvicinarsi alla «terza onda», facendosi consigliare la tipologia e l’estrazione più congeniali tra Cold Brew, V60, Aeropress, Batch Brew o Bun, Cold Brew o Nitro.
Sempre più caffetterie specialty a Milano
A Milano ormai ci sono una decina di caffetterie specialty. E ne aprono sempre di nuovi. Se volete però farvi quattro chiacchiere con un grande esperto dall’aspetto hipster andate da Orsonero in via Broggi, dove il canadese Brent Jopson ha un piccolo locale tutto bianco che è un tempio del caffè «speciale» con suggestioni da Nord Europa.
Uno specialty a Napoli, ma che scherziamo?
Un «folle» si autodefinisce Vincenzo Fioretto che ha aperto nella città della «tazzulella» un – piccolo locale che oltre all’espresso propone anche estrazioni alternative. Ventimetriquadri, si chiama, e quelli sono. Ma l’idea è di allargarsi, perché per ora, dice, i napoletani non disegnano, anzi.
Questo per le grandi città, che possono sempre contare sullo zoccolo duro dei turisti – americani soprattutto in cerca di un tazzone di buon Etiopia o Colombia.
Ma lo specialty compare ormai, a macchia di leopardo, anche in provincia. Un indirizzo sicuro è Bottega delle Delizie a Bra (Cuneo) dove Paolo Panero, grande appassionato di estrazioni a filtro, ha trasformato il negozio di delikatessen dei genitori in un angolo di buoni aromi, gusto e conoscenza.
Anna Muzio