mercoledì 22 Gennaio 2025

La storia di Ferenc Illy, l’ungherese che rivoluzionò l’industria del caffè

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TRIESTE – Illycaffè fu fondata nel 1933 dall’imprenditore ungherese Ferenc Illy. Ferenc nacque nel 1892 a Timișoara, città della Romania all’epoca sotto la dominazione austro-ungarica.

Suo padre, Janos, era di origine ungherese mentre sua madre, Luisa, aveva origini tedesche.

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Purtroppo la sua famiglia ebbe alcune difficoltà economiche, finendo sul lastrico. Illy, che aveva appena completato gli studi in economia nella sua città natale, si trasferì così a Vienna, in cerca di fortuna.

Qui, iniziò ben presto a lavorare come contabile. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, Illy si arruolò nelle file dell’esercito austro-ungarico, prendendo parte alla battaglia di Kraśnik e alle battaglie dell’Isonzo.

Dopo la guerra, Illy si stabilì a Trieste, dove viveva una delle sue sorelle, Milly, moglie di un facoltoso uomo d’affari.

Qui, si sposò con la maestra di pianoforte dei suoi nipoti – la triestina Doris Berger – e trovò presto lavoro in un’azienda specializzata nella torrefazione del caffè.

In seguito, Illy fondò illycaffè proprio nella sua città adottiva, facendo una mossa piuttosto coraggiosa e azzardata: all’epoca, infatti, solo a Trieste c’erano più di 60 aziende specializzate nella produzione del caffè.

Illy si avvalse di un ottimo alleato come socio paritetico: Roberto Hausbrandt, la cui torrefazione omonima nacque proprio a Trieste nel 1892.

Illy si dimostrò sin da subito un brillante inventore e imprenditore. Pochissimi anni dopo aver fondato la sua azienda – che per un breve periodo si occupò anche di cioccolato – inventò la prima macchina per il caffè espresso.

In seguito, brevettò anche il suo innovativo metodo di conservazione, volto a mantenere l’aroma del caffè appena tostato durante i lunghi viaggi commerciali. Il metodo è stato perfezionato negli anni e viene utilizzato ancora oggi.

La storia di Ferenc Illy è sicuramente interessante dal punto di visto culturale. Illy crebbe a Timișoara, una città dell’Impero austro-ungarico che ospitava diverse nazionalità – soprattutto ungheresi, romeni e tedeschi – e religioni.

In seguito, si trasferì a Trieste, una vera e propria città mitteleuropea. Anche nella sua famiglia, la multiculturalità aveva un peso piuttosto importante: sua moglie, Vittoria detta affettuosamente Doris, nacque a Johannesburg da padre triestino e madre irlandese.

A casa si mangiavano piatti della tradizione ungherese e si conversava in tedesco, la lingua veicolare usata dai coniugi Illy e i loro figli.

Ferenc Illy viene ricordato come un uomo brillante e intraprendente, che amava l’arte, la musica e la buona tavola.

Era un cittadino di mondo – l’imprenditore mantenne lo status di apolide fino al 1949 – innamorato di un mondo mitteleuropeo che ora va sempre più scemando e che ispira sempre molta nostalgia.

Secondo suo nipote Andrea, l’imprenditore aveva “tre grandi amori: Trieste, il caffè e Doris.”

Giulia Pracucci

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