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venerdì 22 Novembre 2024
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La Spagna è il Paese col maggior numero di bar in Europa. Sono 260.000

Secondo la Nielsen che ha raccolto i dati durante i sette anni di crisi economica sono scomparsi tra i 25.000 e i 30.000 bar e il 30% del valore della vendita di bevande nei locali, tra i quali i più colpiti sono risultati quelli notturni

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MADRID – Con un bar ogni 175 persone, la Spagna con ben 260.000 esercizi si rivela il paese con la più alta densità globale di attività di somministrazione bevande in Europa.

La Nielsen, che ha fornito i dati statistici, ha evidenziato che il numero di apertura dei bar è cresciuto dell’1,5% nel 2016 ma del 3,6% nel 2015.

Durante i sette anni di crisi economica sono scomparsi tra i 25.000 e i 30.000 bar e il 30% del valore della vendita di bevande nei locali, tra i quali i più colpiti sono risultati quelli notturni .

Ma il trend, come dice Gustavo Núñez direttore generale della Nielsen Iberia, si è ripreso mostrando un’evoluzione positiva dell’economia.

In particolare molti imprenditori spagnoli hanno trovato nuove soluzioni del settore dell’ospitalità, attraverso canali quali il franchising o la diversificazione dell’offerta, modificando il tradizionale concetto di bar in qualcosa di più innovativo, approfittando tra le altre cose di clienti non prettamente serali.

Il responsabile del settore Horeca di Nielsen, Augustín Sans, ha sottolineato che dal 2015 il consumo fuori casa ha riconquistato clienti, aiutando il clima di fiducia in particolare modo in Spagna, di gran lunga superiore rispetto a quanto percepito in Italia o in Francia, che si è concretizzato in aumento record di turisti e in indicatori macroeconomici quali la riduzione dei mutui e l’aumento occupazionale.

Il 60% dei locali ha svolto oltre 15 anni di attività

Dei 260.000 esercizi, la Spagna ha un 60% di bar tradizionali con oltre 15 anni di età. E si evidenzia una tendenza crescente di aperture di locali restaurati e innovativi. Che sono già più di 7.500.

La densità di questo tipo di attività, ricorda Sans, è superiore a quella di paesi come il Regno Unito, la Francia e l’Italia.

La birra, precisa, è responsabile di più del 56% dell’incremento degli esercizi di somministrazione diurni. Un segnale che conferma il nuovo profilo del cliente tipo. Che, oltre alla tradizionale bevanda, gradisce gin, tonici e bevande analcoliche.

Il consumo di birra e alcol durante il giorno risulta aumentato del 7,2% nel corso dell’ultimo anno. Contro una curiosa diminuzione di quello serale. Che si concentra solo nei fine settimana e negli aperitivi del venerdì sera.

Gli spagnoli si stima spendano circa 67 euro al mese in uscite serali. Quando nel 2009 la spesa media procapite era sui 100 euro.

Marco Bortolan

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