MILANO – Uno dei caffè più costosi al mondo è di sicuro il Kopi Luwak. Quando se ne parla, ora che tutti sanno di che cosa di tratta, c’è chi sorride ma anche c’è chi rimane schifato. Si tratta di comportamenti normali considerando che si tratta pur sempre di un tipo di caffè prodotto con le ciliege del caffè, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto. Ma anche chi crede di sapere tutto di questo caffè di sicuro non conosce ancora la verità sul trattamento riservato agli zibetti utilizzati per il Kopi Luwak.
Però c’è un lato triste, molto triste, che inizia a emergere da questa produzione. All’inizio la “produzione” di questo caffè avveniva in maniera naturale, con solerti contadini intenti a raccogliere le feci di questi animaletti.
Ma una produzione tradizionale è diventata presto un business molto molto redditizio: il Kopi Luwak è il caffè più costoso al mondo arrivando a costare anche circa 70 euro a tazzina.
E come spesso capita a pagarne le conseguenze sono stati gli animali. Così come mostra un video dell’associazione animalista Peta realizzato in alcune “fattorie” indonesiane e filippine, gli zibetti vengono rinchiusi in gabbie anguste, costretti a mangiare grandi quantità di bacche del caffè senza avere la possibilità di muoversi liberamente o di potersi nutrire di altri alimenti.
Dopo poco tempo gli animali danno segni di squilibrio, tendono a correre girando su se stessi, si strusciano lungo le pareti della gabbia arrivando a perdere il pelo.
Un agricoltore locale ammette che gli animali rimangono rinchiusi per almeno tre anni. Un altro paragona i danni prodotti dall’eccessivo consumo di bacche di caffè ai danni che il fumo può provocare all’uomo.
Dopo gli anni di reclusione i più fortunati vengono rimessi in libertà, senza tracciarne il destino, altri non sopravvivono a questo tipo di esperienza.
Fonte: La Stampa