La Russia è entrata nell’Ico. Lo rende noto un comunicato ufficiale diffuso venerdì pomeriggio dalla centrale londinese dell’Organizzazione, nel quale il direttore esecutivo Robério Oliveira Silva annuncia il completamento, da parte di Mosca, delle procedure previste dell’Accordo Internazionale del 2007.
La Federazione Russa si aggiunge così ai 6 membri importatori già facenti parte dell’Ico, ossia: Unione Europea, gli Usa, la Norvegia, la Svizzera, la Tunisia e la Turchia.
“La Federazione Russa è stata per anni osservatore ufficiale alle riunioni dell’Ico e io stesso sono stato personalmente impegnato nei negoziati diplomatici per l’ammissione – ha dichiarato Silva – Riteniamo che la Federazione Russa, quale uno dei principali paesi consumatori mondiali, presenti tutti i requisiti per cooperare al meglio con gli altri paesi membri dell’Ico nel promuovere il settore del caffè su scala globale e fronteggiare le sfide che abbiamo davanti.”
Secondo l’Ico, i consumi russi sono più che raddoppiati dal 2000 a oggi, raggiungendo, nel 2014, i 4 milioni di sacchi, per un dato pro capite di 1,7 kg all’anno. Il mercato ha un valore superiore ai 2,5 miliardi di dollari.
L’Accordo Internazionale sul caffè (Ica) 2007, il settimo nella storia dell’Organizzazione, è stato approvato formalmente con la Risoluzione n. 431 del Consiglio ed è entrato in vigore definitivamente il 2 febbraio 2011. I paesi dei governi aderenti rappresentano il 95% della produzione e il 78% dei consumi mondiali.