MILANO – La maggior parte dei produttori di arabica non sa in realtà quale varietà di caffè stiano coltivando. È la sorprendente e paradossale conclusione di una ricerca condotta dal World Coffee Research (Wcr) su 2.500 campioni di arabica provenienti da piantagioni, depositi di sementi e nurseries di tutto il mondo. I test sono stati effettuati rilevando l’impronta genetica attraverso una metodologia messa a punto dal Wcr.
Conclusione: la conformità genetica del campione – ossia la sua rispondenza alla varietà dichiarata – può variare da meno del 40% a oltre il 90%.
Insomma, il commerciante o il torrefattore convinto di avere comprato un caffè di una determinata varietà potrebbe averne acquistato, in realtà, uno piuttosto diverso. Senza nulla togliere naturalmente alla sua qualità e al suo pregio organolettico.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.