Che i dolcificanti artificiali a base di saccarina possano favorire lo sviluppo di tumori è divenuto un luogo comune.
Eppure, secondo un recente studio American Chemical Society, la medesima sostanza non solo potrebbe non essere causa del cancro, ma addirittura potrebbe risultare utile proprio per il trattamento di forme aggressive di tumore, contribuendo a disattivare una proteina che a sua volta ne facilita lo sviluppo.
L’idea che la saccarina sia causa del cancro risale al 1970, quando gli scienziati individuavano un legame tra il dolcificante e lo sviluppo di un cancro alla vescica in topi da laboratorio, portando così all’obbligo di un avvertimento sugli imballaggi dei prodotti a base di saccarina.
Con test successivi i ricercatori hanno tuttavia scoperto che la differenza tra umani e topi è ben superiore a quanto considerato, dato che questi ultimi hanno livelli elevati di pH, alto fosfato di calcio, alti livelli di proteine nelle urine, che si legano alla saccarina, producendo piccoli microcristalli che danneggiano il rivestimento della vescica.
Nel 1990 il National Toxicology Program e l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro hanno poi esaminato tutte le ricerche disponibili sulla saccarina e hanno determinato che non è cancerogena per l’uomo. Nel 2010, l’Environmental Protection Agency ha addirittura rimosso la saccarina dall’elenco delle sostanze pericolose.
Tuttavia, come dicevamo, l’idea che essa sia pericolosa è rimasto. A rimuoverla definitivamente potrebbe essere così la scoperta del ricercatore Robert McKenna dell’Università della Florida.
Attraverso la cristallografia a raggi x, McKenna ha indagato in profondità sulle modalità con cui la saccarina si lega con una proteina che contribuisce a sviluppare le forme più aggressive di cancro, l’anidrasi carbonica IX, che poi neutralizza.
Farmaci a base di saccarina possono così bloccare la crescita di tumori, prevenendone la diffusione nel corpo.
Poiché, poi, l’anidrasi carbonica IX non si trova nelle cellule umane sane tranne che per il tratto gastrointestinale, i farmaci con saccarina non dovrebbero interferire con la crescita dei tessuti sani o causare effetti collaterali indesiderati.
McKenna e il suo team stanno attualmente sperimentando composti a base di saccarina su cellule provenienti da un cancro al seno e al fegato.
Se questi esperimenti avranno successo, la ricerca passerà probabilmente alla sperimentazione sugli animali.