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martedì 05 Novembre 2024
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La ricarica senza fili è nelle mani di Starbucks e delle grandi catene di caffetterie

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MILANO – Saranno Starbucks, McDonalds e altre catene a scegliere quali aziende prevarranno nell’emergente settore della ricarica senza fili di smartphone e cellulari. I sistemi installati nei locali, infatti, sono destinati a diventare lo standard.

Nella mondo della ricarica senza fili di tablet e smartphone ci sono due gruppi d’interesse che si stanno affrontando, ma a vincere sarà uno solo e a stabilirlo saranno bar e caffetterie. È questa la più che credibile ipotesi espressa da D. Schreiber (AD, Powermat), che prende a esempio la “vittoria” del Wi-Fi sull’homeRF.

A stabilire quale sistema sarebbe stato quello vincente per la comunicazione senza fili, spiega Schreiber, furono i locali che abbracciarono il Wi-Fi, Starbucks in particolare, spingendo i produttori di notebook a fare lo stesso: dovevano assicurare ai clienti un prodotto che si potesse usare degustando un cappuccino da sette dollari.

Ebbene, i locali stanno cominciando a offrire stazioni dedicate per ricaricare lo smartphone e usare il notebook degustando una colazione da quindici dollari. E dovranno scegliere tra Power Matters Alliance (PMA) e Wireless Power Consortium (WPC), i due gruppi che stanno portando avanti soluzioni per la ricarica senza fili. Schreiber, che fa capo al primo gruppo, crede che sarà ancora una volta Starbucks a decretare il vincitore.

La soluzione del Wireless Power Consortium è già presente su molti dispositivi, con lo standard Qi, ma il gruppo PMA si è già accaparrato la celebre catena di caffetterie, McDonalds e altre realtà meno note. Stanno inoltre arrivando adesioni anche da nuove aziende, ognuna con le sue idee sulla ricarica senza fili.

Tutto sommato, per i consumatori non dovrebbe cambiare molto. Entrambi i gruppi d’interesse hanno sistemi che usano la ricarica induttiva, e le differenze le faranno Starbucks, McDonalds e altre catene a scegliere quali aziende prevarranno nell’emergente settore della ricarica senza fili. I sistemi installati nei locali, infatti, sono destinati a diventare lo standard.

Nella mondo della ricarica senza fili di tablet e smartphone ci sono due gruppi d’interesse che si stanno affrontando, ma a vincere sarà uno solo e a stabilirlo saranno bar e caffetterie. È questa la più che credibile ipotesi espressa da D. Schreiber (AD, Powermat), che prende a esempio la “vittoria” del Wi-Fi sull’homeRF.

A stabilire quale sistema sarebbe stato quello vincente per la comunicazione senza fili, spiega Schreiber, furono i locali che abbracciarono il Wi-Fi, Starbucks in particolare, spingendo i produttori di notebook a fare lo stesso: dovevano assicurare ai clienti un prodotto che si potesse usare degustando un cappuccino da sette dollari.

Nokia Lumia 920 con stazione di ricarica senza fili
Ebbene, i locali stanno cominciando a offrire stazioni dedicate per ricaricare lo smartphone e usare il notebook degustando una colazione da quindici dollari. E dovranno scegliere tra Power Matters Alliance (PMA) e Wireless Power Consortium (WPC), i due gruppi che stanno portando avanti soluzioni per la ricarica senza fili.

Schreiber, che fa capo al primo gruppo, crede che sarà ancora una volta Starbucks a decretare il vincitore. La soluzione del Wireless Power Consortium è già presente su molti dispositivi, con lo standard Qi. Ma il gruppo PMA si è già accaparrato la celebre catena di caffetterie, McDonalds e altre realtà meno note. Stanno inoltre arrivando adesioni anche da nuove aziende; ognuna con le sue idee sulla ricarica senza fili.

Per i consumatori non dovrebbe cambiare molto

Entrambi i gruppi d’interesse hanno sistemi che usano la ricarica induttiva, e le differenze tra uno e l’altro non sembrano davvero rilevanti. Che vinca PMA o WPC, comunque, fa una strana impressione sapere che a determinarlo non saranno le preferenze dei consumatori. O quelle delle aziende coinvolte. Bensì ma le scelte di bar e caffetterie.

 

 

 

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