domenica 22 Dicembre 2024
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Igor Nuzzi, Lavazza a Sigep: “Con La Reserva de ¡Tierra! Cuba per il rilancio del caffè di questa origine con la blockchain e nel fuori casa”

Ecco La Reserva de ¡Tierra! Cuba: primo prodotto con la blockchain che ci permette di tracciare dal coltivatore sino alla tazzina, tutto il percorso del chicco di caffè e arricchire lo storytelling

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RIMINI – Sigep è stata l’occasione per Lavazza di lanciare ufficialmente la novità de La Reserva de ¡Tierra! Cuba: ultimo sforzo del Gruppo in termini di sostenibilità, qualità e digitalizzazione. Ne ha parlato nel grande stand, uno dei pochissimi a due piani, allestito per l’evento riminese, Igor Nuzzi, Regional Director Switzerland & Italy Lavazza.

La Reserva de ¡Tierra! Cuba per rilanciare il caffè cubano

Igor Nuzzi ha confermato il suo ottimismo già espresso su queste colonne: “Sappiamo che gli anni 20 del 2000 non sono iniziati nel migliore dei modi. Di fronte a uno scenario che nei primi 20 anni era abbastanza imprevedibile, prima con la pandemia, poi con la crisi economica, energetica e una guerra in Europa e ora l’inflazione più alta degli ultimi 40 anni, guardiamo al business con occhi diversi rispetto al passato.

In questi anni cosa è successo? Tra i grossi fenomeni di discontinuità diventati strutturali che interessano poi anche il mondo dell’horeca, c’è lo smartworking, questo vuol dire che almeno 4 milioni di famiglie lavorano in formula ibrida, con tutti i risvolti che questo ha sul fuori casa: ci sono molte meno persone che fanno colazione al bar e pranzi di lavoro con ripercussioni negative sul mondo del fuori casa.

Le stime prevedono un ritorno all’80% dei livelli del 2019 entro il 2023. Sappiamo che nel mondo dell’horeca, il 2022 ha performato bene soprattutto nella parte di alcolici e bevande anche trascinato dalle temperature molto elevate nel periodo estivo e dalla volontà delle persone di riappropriarsi di alcuni momenti che avevano perso durante la pandemia.

Abbiamo riscontrato meno frequentazioni nel fuori casa, concentrate però spesso nella fascia serale, nel mondo dell’aperitivo e dei ristoranti di alto livello. Il mondo della colazione è quello più in sofferenza.

In questo scenario complesso faccio notare che i dati dell’horeca non sono disponibili in tempi brevi come per il settore del modern trade, dove arrivano dopo qualche settimana, ma per il fuori casa bisogna aspettare circa un anno.

Così abbiamo dati di sell out relativi al 2021, in cui siamo cresciuti con una velocità doppia rispetto al mercato, rafforzando la nostra leadership a volume e conquistando la leadership assoluta anche a valore, cosa che non avveniva da tanti anni. Dal 2021 siamo leader anche a valore.

Come affrontare il 2023?

Ovviamente non vogliamo soltanto mantenere, ma rafforzare ulteriormente la nostra quota, attraverso un’offerta di prodotto ampliata: oggi qui al Sigep vedete La Reserva de ¡Tierra! Cuba. Lo faremo cercando di cooperare ancora di più con i nostri clienti, che diventano dei partner. Come? Sappiamo che c’è ancora un gap importante sulla conoscenza di prodotto: mediamente oggi un italiano beve 20 litri di caffè all’anno, ma nessuno conosce la storia dei chicchi e come questi sono arrivati in tazzina.

Bisogna lavorare di più con i partner per promuovere lo storytelling, per raccontare come sono fatte le miscele, quali sono le origini, quali sono le metodologie di estrazione.

Vogliamo ampliare i nostri target e creare nuovi momenti di consumo, in diversi modi. Uno di questi è sviluppare ulteriormente il mondo dei coffee-tail, quindi puntando al consumo serale, dove sta diventando sempre più frequente il consumo di caffè: abbiamo registrato un più 4% sull’anno scorso.

Grande attenzione anche alla sostenibilità

Recentemente GS1 insieme alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa ha misurato il livello di circolarità nello sviluppo dei processi e prodotti, qualificandoci come azienda virtuosa con un livello altissimo di pro activist per circolarità e nello sviluppo di processi e nuovi prodotti.

Grande attenzione anche alla digitalizzazione: abbiamo qui l’esempio della nostra app lanciata nel 2020, la prima multicanale, un programma di loyalty con il quale il consumatore – acquistando i nostri prodotti nei negozi fisici del modern trade, sull’online o acquistando un carnet 9 + 1 e bevendo il nostro caffè nel circuito di 400 bar che hanno aderito in Italia, o nelle vending machine – può raccogliere chicchi di caffè. Questi permettono di vincere una serie di premi sia fisici che esperienziali (cene da chef stellati che collaborano con Lavazza, oppure coffee experience al Flagship store di Milano).

Altro esempio in questo senso: un quarto dei nostri clienti ha una macchina espresso collegata in telemetria con noi e questo ci consente di fare assistenza preventiva, e di lavorare con degli indici di qualità e verificare se i bar lavorano con i giusti settaggi e granulometria.

La digitalizzazione la troviamo anche sull’onda de La Reserva de ¡Tierra! Cuba: primo prodotto con la blockchain che ci permette di tracciare dal coltivatore sino alla tazzina, tutto il percorso del chicco di caffè e così fare storytelling.

Ultimo punto la qualità, che è sempre al centro della nostra strategia

Entrando più nel dettaglio del progetto ¡Tierra!, abbiamo un progetto legato alla nostra Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, che è attiva dal 2004, con l’obiettivo principale di migliorare le condizioni di vita dei coltivatori e dell’ambiente. Siamo presenti in 20 Paesi con 32 progetti e lavoriamo con 140mila coltivatori. Il progetto funziona molto bene. A livello di performance La Reserva de iTierra! vale circa un quarto del fatturato Lavazza sul fuori casa.

Sono tutti prodotti che hanno una certificazione Rainforest Alliance o derivano da aziende agricole biologiche. L’ultimo arrivato è quello presentato qui a Sigep, La Reserva de ¡Tierra! Cuba, un progetto nato in collaborazione con il Ministero dell’agricoltura cubana, che insieme a Lavazza si pone l’obiettivo di rilanciare il patrimonio del caffè a Cuba.

Lavazza vuole migliorare le condizioni di vita dei farmer cubani e anche preservare le foreste oltre che garantire un prodotto fantastico al palato. Una miscela di Arabica e Robusta lavata, che viene rifermentata per 72 ore: un processo elaborato oggi non presente sul mercato italiano e di altissimo livello che, ne siamo certi, avrà un grande successo.

E, ancora una volta, si torna al digitale: è il primo prodotto con la blockchain integrata che ci fornisce tutte le informazioni sulla filiera dal coltivatore alla tazzina.

La nostra offerta iTierra! è la parte più innovativa che ci permette di garantire una coffee experience differenziante. Qui al Sigep inoltre trovate tutte le nostre miscele dei Classici speciali, per un gusto più tradizionale italiano, rivisto in chiave moderna.

Altri prodotti portati a Sigep: orzo, ginseng, cioccolato e l’ultima novità Eraclea Chill, un ice cappuccino che si rivolge al pubblico di giovane sull’on the go.

Infine, resta per noi importante la formazione: ricordo che abbiamo attivi 7 training center in Italia e 47 nel mondo, con l’obiettivo di trasmettere ai nostri baristi la cultura del caffè sostenibile. Sappiamo che durante la pandemia molti italiani hanno incrementato il numero di macchine a single serve o di super automatiche a casa e sempre più possono sperimentare una tazzina ottima. Quindi quale miglior modo di invogliarli a tornare al bar, se non raccontando loro la storia del caffè per vivere un’esperienza diversa da quella che vivono in casa.

Sempre su questo discorso, abbiamo avviato anche un progetto che si chiama Coffee Defenders: dando vita a una community di baristi e coffee lovers che supporta i coltivatori e diffonde la
cultura del buon caffè sostenibile. E’ nostro obbiettivo implementare sempre di più questa comunità di clienti.

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