MILANO – Qui sotto trovate la relazione annuale del presidente del Comitato italiano caffè Patrick Hoffer (foto). Da notare subito che le importazioni di caffè verde – a fronte di consumi sostanzialmente stabili sul 2011, ma in calo rispetto a 4-5 anni fa – hanno raggiunto il livello senza precedenti di 8 milioni di sacchi (+4,1%). La spinta alla crescita giunge da un ulteriore incremento delle esportazioni, che superano quota 2,7 milioni di sacchi equivalente caffè verde.
A titolo di raffronto (vedi serie storiche Istat in appendice usando il link indicato sotto), l’import italiano era nel 2000 di 5,9 milioni e nel 1989 di 4,5 milioni. Va notato che i dati provvisori dei primi sei mesi 2013 indicano un ulteriore trend positivo. Tornando ai dati 2012, c’è da osservare una ripresa dell’import di robusta, che passa dal 36,45% al 40,11% del totale. Per il resto, stabili i brasiliani naturali, in lieve crescita gli altri dolci (quasi un quarto del totale) e in calo in colombiani dolci, ai minimi storici come quota percentuale sul totale dell’import.
Infine importanti anche i dati di settore: ben 7mila addetti, per un fatturato di 3,5 miliardi di euro.
Per leggere il documento originale della relazione del presidente Patrick Hoffer e vedere le oltre 58 pagine di tabelle e grafici basta cliccare QUI oppure sul link sotto
https://www.comunicaffe.it/wp-content/uploads/2013/12/Relazione-2013-finale1.pdf
Ecco la relazione del presidente
Amici Colleghi,
la media mensile dell’indicatore di prezzo composito ICO per l’anno 2012 è stata pari a 156,34 cents di dollaro/libbra, in calo del 25,7 percento rispetto ai 210,39 cents di dollaro/libbra registrati nel 2011.
Con riferimento all’ultimo periodo, la media composita ICO si è attestata, a settembre 2013, a 111,82 cents di dollaro/libbra, in calo del 26 percento rispetto allo stesso periodo del 2012, toccando il punto più basso dall’aprile 2009.
Per quanto concerne i quattro gruppi di caffè, “Colombiani dolci”, “Altri dolci”, “Brasiliani Naturali” e “Robusta”, si segnala un andamento generalmente decrescente delle medie mensili.
In Italia, i consumi pro capite di caffè (5,63 kg) sono sostanzialmente stabili rispetto al 2011 ma in diminuzione del 4 percento avendo riguardo ai livelli di 5-6 anni fa, riflettendo le difficoltà del Paese ed il conseguente calo dei consumi dei generi alimentari.
Situazione simile anche nei principali Paesi dell’Eurozona ed, in particolare, in Germania e Francia, rispettivamente primo e terzo importatore europeo di caffè.
Il consumo globale, nell’anno di calendario 2012, ha raggiunto il livello di 142 milioni di sacchi, che significa un tasso medio di crescita del 2,4 percento durante gli ultimi quattro anni.
Con riferimento all’anno caffeicolo 2012/13, la produzione totale è stimata in circa 145,2 milioni di sacchi, superiore di 12,8 milioni di sacchi (+9,6 percento) rispetto a quella del periodo precedente.
I Robusta hanno registrato un incremento dell’11,6 percento (56,4 milioni di sacchi) mentre gli Arabica sono stimati a 88,8 milioni di sacchi, con un aumento dell’8,4 percento.
Nel dettaglio la produzione:
in Brasile risulta di 50,83 milioni di sacchi con un incremento del 16,9 percento (Arabica: 38,34 milioni di sacchi (+19,1 percento) – Robusta: 12,48
milioni di sacchi (+ 10,5 percento);
in Colombia procede la fase di recupero produttivo, dopo quattro anni di bassi livelli, con un raccolto totale stimato a 10 milioni di sacchi (+ 30,7
percento);
in Perù risulta di 4,5 milioni di sacchi, in calo del 17,2 percento, ciò a causa
della malattia della ruggine che ha colpito il 40 percento della superficie
produttiva;
in Messico e Centro-America è stimata a 17,3 milioni di sacchi, in calo del 14,7 percento (Nicaragua – 39,3 percento, Guatemala – 18,2 percento,
Honduras -17 percento, Messico -14,7 percento).
Risultano invece in crescita le produzioni in Costarica (14,5 percento) e nel Salvador (7,9 percento);
in Asia e Oceania è stimata in 42,3 milioni di sacchi, con un incremento dell’11,3 percento. In Vietnam il raccolto è stabile a 22 milioni di sacchi, in Indonesia la produzione, che ora risulta di 12,7 milioni di sacchi, ha avuto un forte aumento (74,7 percento), in India il raccolto è stabile (5,3 milioni di sacchi) mentre sono attesi cali in Papua Nuova Guinea (-49,3 percento) e in Tailandia (- 39,9 percento);
in Africa è cresciuta nella maggior parte dei Paesi, raggiungendo i 18,4 milioni di sacchi (+16,6 percento), il livello più alto dal 1999/2000. In Etiopia il raccolto è stato di 8,1 milioni di sacchi (+ 19,1 percento), in Uganda ha raggiunto i 3,2 milioni di sacchi (+13,6 percento), in Costa d’Avorio ha toccato i 2 milioni di sacchi (+6,1 percento) mentre in Tanzania 1,1 milioni di sacchi (+107,5 percento).
Le esportazioni dei paesi membri ICO hanno raggiunto, nei primi undici mesi dell’anno caffeicolo 2012/13 (da ottobre ad agosto), il record di 102,4 milioni di sacchi, con un incremento del 2,7 percento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli stocks iniziali relativi ai paesi esportatori membri ICO sono arrivati ad un minimo storico di 16,4 milioni di sacchi.
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Nei rapporti con le Organizzazioni componenti, il Comitato ha prestato particolare attenzione all’attività di informazione, sia su tematiche di interesse specifico che generale, oltre a fornire notizie relative al mercato mondiale ed interno del caffè.
Inoltre, ha messo a disposizione degli organi di stampa dati ed elementi di analisi utili ad una corretta valutazione dell’andamento del mercato internazionale.
Tra le attività svolte dal Comitato segnalo che:
è attualmente in discussione la proposta di scioglimento del Consorzio Promozione Caffè e trasferimento al Comitato Italiano Caffè delle relative
funzioni, contribuendo in tal modo ad una semplificazione dell’attuale assetto organizzativo;
in data 13 giugno u.s. è stato sottoscritto un accordo quadro di cooperazione con l’Istituto Agronomico per l’Oltremare (IAO) con l’obiettivo
di potenziare il dialogo intorno al mondo del caffè e di valorizzare la qualità del prodotto, ciò attraverso iniziative e percorsi di formazione e di trasferimento di tecnologia e know-how, volti all’acquisizione di specifiche competenze nel predetto settore;
è stato organizzato dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare, in collaborazione con il Comitato, un corso teorico-applicativo “La Scuola Italiana del Caffè” da destinarsi a 12 tecnici, specializzati nel settore caffeicolo, provenienti da sei Paesi della regione centroamericana;
sono stati realizzati dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare, in collaborazione con il Comitato, due seminari relativi al caffè del Salvador e
del Guatemala, nel corso del quale sono state presentante le realtà caffeicole di tali Paesi, degustati i differenti caffè, analizzate le tipicità e spiegate le caratteristiche organolettiche di ciascuno di essi;
una delegazione del Comitato ha incontrato il Presidente Pietro Osnato, dell’Associazione dei Costruttori Italiani Macchine per Caffè Espresso ed
Attrezzature per Bar (UCIMAC) per verificare la possibilità di avviare forme di collaborazione tra il Comitato e UCIMAC;
una delegazione del Comitato ha partecipato ad un incontro con i responsabili dell’International Affairs Department di EXPO 2015 per
raccogliere maggiori informazioni sull’organizzazione della prossima Conferenza mondiale del caffè ICO e per monitorare gli sviluppi
concernenti la candidatura italiana;
una delegazione del Comitato ha incontrato i rappresentanti delle Fiere di Parma e della Fiere di Rimini per valutare eventuali opportunità in termini di visibilità, anche a beneficio delle aziende.
Inoltre, è stata fornita una puntuale informazione:
sulla tematica della sicurezza della caffeina, sia con riferimento alla richiesta di parere della Commissione europea all’EFSA che alle iniziative adottate dalla Federazione Europea del Caffè;
sulla proposta di revisione della Raccomandazione della Commissione europea sui livelli di indagine per l’acrilamide nei prodotti alimentari,
sulla pubblicazione della Direttiva UE 2013/2 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio, con particolare riferimento alle capsule di caffè.
Avendo riguardo, invece, alle numerose manifestazioni e rassegne dedicate al settore caffeicolo, segnalo, in particolare, Host 2013 che si è tenuto lo scorso ottobre nella sede della Fiera di Milano/Rho, con la partecipazione di diverse Organizzazioni componenti il Comitato presso lo spazio espositivo del “Villaggio del caffè”.
Questo ormai tradizionale momento d’incontro per chi opera nel settore, offre ai visitatori e compratori italiani ed esteri un ampio panorama delle molteplici attività connesse alla commercializzazione, alla trasformazione, al confezionamento ed alla preparazione di questo importante prodotto.
In materia di cooperazione tra Associazioni che compongono il nostro Comitato, va sottolineata l’attività da anni svolta dal Consorzio Promozione Caffè con particolare attenzione alla comunicazione sul caffé ed i suoi effetti positivi sulla salute, sempre suffragata da evidenze scientifiche già pubblicate e in via di pubblicazione.
Anche nel 2013 è stato sviluppato un programma di educazione ed informazione sul caffè, caffeina e salute, rivolto ai professionisti della salute.
Inoltre, con la collaborazione del Comitato Comunicazione del Consorzio si è dato corso ad un bando di gara, con alcune Agenzie selezionate, per valutare nuove proposte in merito al piano di comunicazione.
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Colgo l’occasione, infine, per ricordare la scomparsa del Dott. Vincenzo Sandalj, e l’importante contributo da lui dato, per decenni, al mondo associativo ed, in particolare, al Comitato Italiano Caffè e al Consorzio Promozione Caffè.
Confido che questo mio pur sintetico quadro dell’attività svolta in questi dodici mesi dal Comitato Italiano Caffè abbia saputo fornire, in modo adeguato, una immagine della vitalità di cui il Comitato in molti anni di attività ha saputo dar prova, ed una corretta rappresentazione dell’attuale congiuntura attraversata dal nostro settore.
Patrick Hoffer