Si può migliorare il sapore del tè in laboratorio? La risposta dei ricercatori cinesi della Fujian Agriculture and Forestry University di Fujian è sì. Come? Attraverso i microbi contenuti nelle radici del tè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Michele Cappello per il quotidiano La Gazzetta.
La relazione tra il tè e i microbi
MILANO – A spiegare la scoperta è Tongda Xu, che fa parte della Fujian Agriculture and Forestry University: “Grazie alla microbiomica sono state identificate significative disparità nelle comunità microbiche, in particolare nei microrganismi legati al metabolismo dell’azoto, nelle radici di piante di tè di diversa qualità”. I ricercatori hanno isolato e assemblato una comunità microbica sintetica partendo dalle radici di tè di alta qualità: “Siamo riusciti a migliorare notevolmente il contenuto di aminoacidi in diverse varietà di piante di tè, con conseguente miglioramento della qualità del tè”.
I microrganismi presenti nel suolo influenzano l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti da parte delle piante radicate nel terreno.
Nelle radici di tè in particolare, i suddetti microbi influenzano l’assorbimento di ammoniaca, coinvolta nella produzione di teanina, una delle sostanze da cui deriva il sapore del tè. È questa la scoperta dei ricercatori di Fujian, che hanno analizzato diverse varietà di tè ad alto contenuto di teanina per identificare i microrganismi più utili ad alterare il metabolismo di azoto e aumentare i livelli di teanina.
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