C’è chi lo preferisce nero, chi verde, chi bianco. Chi lo ama leggero e chi più strong. Tuttavia, nonostante ci siano mille e più modi di preparare e degustare il tè, pochi sanno che le numerose varietà di questa bevanda, anche le più pregiate, derivano tutte sempre e solo da un’unica pianta: la Camelia Sinensis.
Sembra strano a dirsi ma è così! La differenza non la fa la pianta d’origine, ma bensì la lavorazione a cui vengono sottoposte le foglie (ma questa è un’altra storia…). O meglio, se dobbiamo essere più precisi… Nel corso dei secoli sono state selezionate delle varietà di Camelia Sinensis più adatte a produrre specifiche qualità di tè, coltivate in posti ed altitudini precise.
Ma se il malinteso legato a diverse piante per la produzione di diverse varietà di tè ha avuto un seguito così lungo, non è tutta colpa di tea lovers sprovveduti e creduloni… Le origini della gaffe sono piuttosto antiche… E risalgono al lontano 1735, quando Linneo, padre della moderna nomenclatura degli esseri viventi, classificò la pianta del tè, ma senza averla mai vista…Leggerezza da cui nacque il qui pro quo che tè verde e nero venissero da due diverse piante. Errore che purtroppo si diffuse per molto, moltissimo tempo in Europa… Fino al 1935, quando con il VI congresso internazionale di botanica, venne finalmente corretto.
Inoltre, forse non sapevate che il tè può crescere o come pianta o come cespuglio; che ha bisogno di temperature che vanno dai 10° ai 30° e che viene fatto riprodurre non con la tradizionale semina, ma tramite talea, ossia spezzandone un ramo e facendolo germogliare. Perchè? Vi starete chiedendo… Perchè con i semi si genererebbero varietà molto diverse tra loro, non garantendo la continuità di quei caratteri genetici che invece si sono rivelati “vincenti” per la produzione di specifiche qualità di tè.
Ogni anno, a seconda della zona in cui si coltiva, la raccolta ha cicli differenti: per esempio in Cina o Giappone avviene 4 volte l’anno, mentre, se le piantagioni si trovano vicino all’equatore, la raccolta è a ciclo continuo.
In genere si raccolgono i nuovi germogli (la parte più ricca di polifenoli e catechine – se questi nomi non vi dicono nulla, sappiate che sono questi componenti i responsabili del potere anti-ossidante del tè), non le foglie vecchie.
Sono diversi i tipi di “tagli” che si possono effettuare sul ramoscello della camelia a seconda del tipo di varietà che si vogliono produrre e posso includere:
– Solo il germoglio
– Il germoglio e la prima foglia
– Il germoglio e le prime due foglie
– Il germoglio e le prime tre foglie
La raccolta può inoltre essere fatta a mano (soprattutto per le qualità più pregiate) o a macchina (per le produzioni a carattere industriale).
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, anche in Italia sono presenti delle piantagioni di tè… A Sant’Andrea di Compito, un paesino in provincia di Lucca, secondo produttore europeo (e primo italiano ovviamente) di tè, da cui si producono ben tre diverse varietà di tè: tè verde, tè semi-fermentato e tè nero. Nel video trovate alcune immagini della piantagione durante il raccolto.