domenica 22 Dicembre 2024
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La Pavoni in Fiera con il restyling della macchina Diamante

L'azienda dimostra ancora una volta di voler orientare lo sviluppo dei propri prodotti con un occhio di riguardo alla propria storia e alla tradizione: la presenza alla Fiera della Lilliput, una macchina di fine anni Trenta sapientemente restaurata, ne è la conferma

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SAN GIULIANO MILANESE (Milano) – La Pavoni, storico nome del mondo del caffè, è tra i protagonisti della 43esima edizione di Host Milano, la fiera mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza in programma dal 13 al 17 ottobre nel capoluogo lombardo.

La Pavoni a Host Milano

L’azienda, fondata a Milano nel 1905 da Desiderio Pavoni e nota anche per essere stata la prima in Italia a industrializzare le macchine da caffè espresso, partecipa alla manifestazione con una gamma di prodotti completamente rinnovata.

Creazioni made in Italy realizzate rigorosamente a mano – nei laboratori a sud di Milano – coniugando design, materiali della tradizione e tecnica.

Chiari esempi sono Desiderio e Geniale: macchine professionali di nuova generazione che si distinguono per la possibilità di customizzare molteplici parametri, tra cui temperature, accensione e profili di preinfusione.

Il pezzo principale della fiera è rappresentato indubbiamente dal restyling di Diamante, iconica macchina La Pavoni – il cui disegno originale risale al 1956 – concepita dal talento di Bruno Munari ed Enzo Mari, protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo.

Una macchina realizzata a mano che riprende la lunghissima tradizione dell’azienda e che quest’anno si presenta rivista in chiave moderna con due nuove eleganti declinazioni di colore.

Nuovissime, e tra i pezzi più importanti che l’azienda porta a Host Milano 2023, anche le macchine professionali Bar T e Bar T Compact, macchine tradizionali con caldaia in rame e gruppo LaPavoni rialzato per venire incontro alle più variegate esigenze dei cultori dell’espresso.

Rivolta ai professionisti anche la nuova gamma di macinini Zip Pro con telaio in alluminio, macine piatte, interfaccia utente touch e sistema micrometrico di regolazione.

La Pavoni, che nel suo percorso si è distinta per aver portato il caffè espresso anche a casa degli italiani con un modello iconico come la macchina a leva, nata all’inizio degli anni Sessanta, a Host porta una rinnovata gamma di macchine domestiche semi-professionali.

Casabar, compatta ed essenziale realizzata interamente in acciaio con caldaia in ottone e portafiltro semi-professionale; Minicellini, estremamente compatta, con caldaia singola in acciaio e un rapido pronto all’uso; Cellini, macchina con un doppio circuito e caldaia in rame in piena sintonia con la tradizione delle macchine espresso italiane.

Senza dimenticare poi il nuovo macinino in alluminio Kube Mill con macine in acciaio e ghiera brevettata easy setting che in funzione del tipo di caffè (espresso, turco, moka eccetera) aiuta l’utente al migliore settaggio delle macine.

Ci sono anche: Cellini Evo, evoluzione della Cellini contraddistinta da doppio manometro, pompa rotativa e leve al posto delle classiche manopole, Botticelli e Botticelli Specialty, entrambe con doppia caldaia in rame e sistema PID di regolazione della temperatura.

Fino ad arrivare a Diamantina, versione domestica semi-professionale della Concorso di Munari & Mari, con doppia caldaia in rame, ed Esperto Milano, reinterpretazione della macchina a leva Esperto in versione full chrome e legno nero.

La Pavoni dimostra ancora una volta di voler orientare lo sviluppo dei propri prodotti con un occhio di riguardo alla propria storia e alla tradizione: la presenza a Host della Lilliput, una macchina di fine anni Trenta sapientemente restaurata, ne è la conferma.

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