MILANO – Alla parata organizzzata da Expo 2015 per la prima giornata Internazionale del caffè c’erano i rappresentanti di oltre 40 Stati che hanno portato i chicchi di caffè provenienti dalle piantagioni delle proprie nazioni insieme a oggetti legati alla sua lavorazione e al consumo della bevanda.
Al corteo ha preso parte anche l’ennesima replica di Juan Valdez, icona del caffè colombiano nel mondo, e le delegazioni di molti Paesi consumatori tra i quali l’Italia che ha portato una moka.
Dopo il corteo, la sessione conclusiva del Global Coffee Forum, il meeting internazionale sul caffè in corso alla Fiera di Rho e organizzato dall’International Coffee Organization (ICO), dal Ministero Politiche Agricole e dal Comitato Italiano del Caffè.
In apertura il Direttore di Oxfam Italia Roberto Barbieri presenterà la campagna di raccolta fondi Coffee4Change «Un caffè sospeso contro la povertà», annunciata giovedì e promossa da Oxfam e International Coffee Organization (ICO), in collaborazione con Expo Milano 2015, illy e Lavazza, a favore di piccoli produttori di caffè del Sud del mondo: per tutto il mese di ottobre sarà possibile effettuare una donazione libera a partire dal valore equivalente a quello di un caffè lasciando un piccolo contributo presso le urne presenti in tutti i punti vendita Illy del Coffee cluster e dei padiglioni Usa, Spagna, Germania e di Eataly e in quelli Lavazza , di Piazzetta del caffè, all’interno di Padiglione Italia , Terrazza Martini, Eataly e presso l’SDF Coop di Expo Milano 2015.
Alla Giornata Internazionale del Caffè c’erano anche ospiti d’eccezione tra i quali il fotografo Sebastiao Salgado, autore della mostra ‘Dalla terra alla tazzina’, esposta nel Cluster del Caffè. “Milioni di persone nel mondo vivono grazie al caffè – ha detto il reporter-artista brasiliano -. Con Andrea Illy abbiamo voluto raccontare quel mondo, fatto di milioni di mani attraverso le quali passano i chicchi che poi finiscono, trasformati, nelle nostre tazzine”.
, al termine della quale i Paesi produttori di caffè hanno unito i chicchi provenienti dalle proprie piantagioni per creare “la miscela di Expo”.
“E’ tutto straordinario – ha poi aggiunto Salgado in inglese -. Expo ha il merito di aver portato i contadini al centro del dibattito mondiale. Il loro sguardo è fondamentale per il futuro del nostro Pianeta, perché è quello di chi vive tutti i giorni a contatto con la natura e non ha, quindi, il punto di vista astratto degli abitanti delle città, alieni che quasi non hanno più contatti con la natura”. La sopravvivenza della specie umana, per il fotografo brasiliano, “può essere garantita solo da agricoltura e riforestazione”, argomenti “che dovranno essere affrontati alla Cop21 di Parigi”. L’unica soluzione per ridurre le emissioni e fermare il riscaldamento globale, per Salgado, è infatti “piantare alberi, i soli in grado di catturare l’anidride carbonica”. “La fotografia può aiutare molto a cambiare il punto di vista che abbiamo sulla realtà – ha detto poi il fotografo brasiliano -. Ma da sola non può essere determinante. Deve essere uno strumento dentro un movimento più grande”. Un movimento in cui entrano in gioco governi e consumatori.
Alla festa era presente anche il professor Jeffrey Sachs che è assistente speciale del segretario delle Nazioni Unite per l’ambiente.
Sachs è tornato sui temi dell’inquinamento dicendo che “non c’è più tempo” per rimediare e che l’appuntamento di Parigi sarà decisivo.
“Per fortuna Usa e Cina, ma anche l’India, sono avviati sulla strada dell’accordo e credo che questa volta la comunità internazionale riuscirà a dotarsi di regole adeguate a fronteggiare l’emergenza delle emissioni dei gas serra”.