TORINO — Caratteristiche, genesi progettuale e contestualizzazione urbana della Nuvola Lavazza sono l’oggetto un libro presentato al Salone del libro 2018. BookBlog ha realizzato per l’occasione un articolo e un’intervista video a uno degli autori del libro, Cino Zucchi, che vi proponiamo di seguito.
Tutti conosciamo Lavazza come marca di caffè, pochi però conoscono le persone che si trovano dietro a questa grande azienda: uomini e donne che da ormai sette anni collaborano per la realizzazione di un edificio che sarà non solo il simbolo di una grande marca, ma anche il simbolo delle idee di questa famiglia.
Per presentare al pubblico questo edificio è stato scritto un libro, edito da Minimum Fax, dal titolo “Nuvola Lavazza. Cultura d’impresa e trasformazioni della città”, opera collettanea fra gli altri di Ferran Adrià, Marco Belpoliti e Cino Zucchi.
Alla presentazione, svoltasi sabato 12 maggio al Salone del libro, hanno partecipato Francesca Lavazza, Giuseppe Culicchia, Valeria Solarino e lo stesso Cino Zucchi.
Sia il libro sia l’edificio sintetizzano pienamente l’idea della famiglia Lavazza ovvero quella dell’impresa fondata sulla famiglia e sull’attenzione per le persone.
Come spiega Francesca Lavazza le aziende devono assumere sempre più un ruolo di responsabilità per lo sviluppo culturale ed economico della società.
Il caffè come un mezzo per stare insieme
Il caffè si identifica, dunque, non solo con la bevanda. Il suo consumo costituisce anche un’occasione per stare insieme e condividere pensieri, emozioni ed esperienze. Basti pensare il ruolo assunto dai caffè, a partire dal 1700, nella storia d’Europa.
La visione che la famiglia Lavazza ha del caffè si riassume nella struttura dell’edificio Nuvola Lavazza. Esso contiene, al suo interno, un museo, luoghi di ristorazione, l’archivio storico della famiglia, lo IAD (istituto arti digitali) e la centrale, un hub dove si terranno incontri aperti al pubblico.
I protagonisti dell’incontro si augurano che sia il libro sia l’edificio possano essere fonte di ispirazione per altri imprenditori al fine di creare luoghi di incontro e di confronto tra le persone, aprendo la strada a una imprenditoria d’affari e di cultura.
Filippo Cappelli, Martina Catani