La deforestazione è un argomento di grande interesse per la filiera del caffè alla luce dell’EUDR. Ashley Beckwith, fondatrice di Foray Bioscience, ha sviluppato una tecnologia innovativa che permette di coltivare legno in laboratorio a partire da cellule di pioppo nero. Questo processo, basato sulla biofabbricazione e l’ingegneria tissutale, potrebbe rivoluzionare l’industria del legno.
Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Riccardo Liguori per il portale d’informazione Green Me.
Come coltivare il legno senza abbattere gli alberi
Motosega addio! Immaginate un mondo dove per costruire una casa o un mobile non sia più necessario abbattere un solo albero. Sembra fantascienza, ma è la promessa di Foray Bioscience, una startup del MIT che ha messo a punto una biotecnologia rivoluzionaria per coltivare il legno in laboratorio.
Ashley Beckwith, giovane scienziata e fondatrice dell’azienda, ha trasformato la sua passione per la natura in una missione: salvare le foreste del Pianeta grazie alla biofabbricazione.
Cresciuta tra le foreste del Colorado, Beckwith ha assistito in prima persona alla progressiva distruzione degli habitat naturali a causa dell’urbanizzazione selvaggia. La sua passione per la botanica e la preoccupazione per il futuro del Pianeta l’hanno spinta a intraprendere un percorso di studi in ingegneria meccanica al MIT, dove ha conseguito un dottorato di ricerca. È proprio durante gli anni del dottorato che ha iniziato a maturare l’idea di un’alternativa sostenibile alla produzione tradizionale del legno.
Nel 2022, Beckwith fonda Foray Bioscience con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare la sua invenzione: una tecnologia che permette di “coltivare” il legno in laboratorio a partire da cellule vegetali. La specie arborea scelta per gli esperimenti è il pioppo nero, largamente utilizzato nell’industria del legno per la produzione di fibra.
Ma come funziona esattamente questa tecnologia? Il processo inizia con l’estrazione di cellule vive dalle foglie di pioppo.
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