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martedì 05 Novembre 2024
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L’Asia abbraccia la cultura del caffè occidentale tra cultura e i coffeeshop

Tuo Xiao-Yan, barista vincitrice di premi internazionali e giornalista food: "La cultura del caffè in Cina, si differenzia a seconda della fascia di età. La generazione X è attratta e affascinata dalle tradizioni europee, specialmente francesi. La cultura del caffè si collega a quella letteraria e teatrale. I coffee shop sono boutique, unici, di nicchia. Servono specialty coffee sofisticati e personalizzati di giorno e si trasformano in drink bar all’imbrunire. Così il caffè diventa un rito di culturale"

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L’Asia viene spesso associata al consumo del tè. Eppure negli ultimi cinque anni secondo i dati Ico (International coffee organization) nell’intero continente, che è il più popolato con 4 miliardi e 700 mila abitanti, il consumo di caffè è cresciuto dell’1,5%. In questo senso, il gigantesco mercato cinese gioca un ruolo fondamentale nella divulgazione della cultura caffeicola. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato su Interni Magazine.

La cultura del caffè in Asia

MILANO – La cultura del caffè ha raggiunto negli ultimi anni una sofisticazione e un livello di attenzione sempre maggiori, esplodendo esponenzialmente negli ultimi due anni. Specialmente in Asia, patria per eccellenza della cultura lenta del tè e che oggi si è aperta al mondo Occidentale così come al consumo sempre più consistente e veloce della bevanda ‘nera‘.

Il futuro del caffè non conosce più frontiere. Dopo l’acqua, infatti, è il drink più consumato al mondo.

Negli ultimi cinque anni secondo i dati Ico (International coffee organization) è cresciuto, nel continente Asiatico, dell’1,5%.

Il mercato cinese

Sotto i riflettori si posiziona il gigantesco mercato cinese. Dove, grazie alla crescita della classe media che ha abbracciato i trend occidentali, si sta vivendo un momento di  esplosione ed espansione di gusti e usanze sia nel consumo, sia nella produzione.

Secondo Tuo Xiao-Yan, barista vincitrice di premi internazionali e giornalista food: “La cultura del caffè in Cina, si differenzia a seconda della fascia di età”.

Specifica: “La generazione X è attratta e affascinata dalle tradizioni europee, specialmente francesi. La cultura del caffè si collega a quella letteraria e teatrale. I coffee shop sono boutique, unici, di nicchia. Servono specialty coffee sofisticati e personalizzati di giorno e si trasformano in drink bar all’imbrunire. Così il caffè diventa un rito di culturale”.

Il caffè sartoriale a Hong Kong

Come da APT Coffee, ovvero A Personal Tailor, locale di Hong Kong dove tutto è su misura. Qui viene data la possibilità di ordinare caffè personalizzati scegliendo sia la miscela che il tipo di intensità del caffè, sia la schiuma di latte che qualsiasi altro componente aggiuntivo per creare la propria tazza di caffè perfetta. Irripetibile.

Specialty coffee e spazi zen in Corea del Sud

Sempre la generazione X apprezza la lentezza del gesto di consumare il caffè e la bellezza del locale in cui questo rito di origine occidentale si svolge.

Ad abbracciare questo concetto, il bellissimo progetto di None SpaceTime to B, nella Corea del Sud dove vige la regola del No Takeaway, No Plug e No Wi-fi. Uno spazio zen dove godere del tempo analogico e dalla natura circostante mentre si sorseggia lentamente drip coffee preparato con miscela organica e chicchi tostati al momento.

“I giovani, al contrario” – continua Tuo Xiao-Yan – “sono attratti dal mondo americano. Il linguaggio veloce, l’immagine pop, i gusti allegri e inaspettati, vengono adottati nella moda come nel food”. E così si vede il fiorire di catene come Starbucks.

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