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lunedì 18 Novembre 2024
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Un caffè d’arte a Gradisca (Gorizia)

Un caffè d’arte in pieno centro. Potrebbe essere destinato a locale pubblico, elegante e con tanto di tavoli all’aperto, diventando un polo attrattivo da 400 metri quadrati sull’altro...

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GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Un caffè d’arte in pieno centro. Potrebbe essere destinato a locale pubblico, elegante e con tanto di tavoli all’aperto, diventando un polo attrattivo da 400 metri quadrati sull’altro versante – quello meno vivace – di piazza Unità.

Stiamo parlando dell’ormai ex Mercato coperto di Gradisca, immobile che era stato alienato dal Comune ai privati e che pare destinato a rivitalizzare – perlomeno questa l’aspettativa – un versante di piazza Unità d’Italia e dei giardini francamente spento.

Qualcosa in futuro potrebbe cambiare, con il rilancio del Mercato coperto, ma anche del vicino palazzo Piani, destinato sia al residenziale sia a spazi commerciali, con tanto di facciata artistica molto raffinata. Un concept dell’artista Giorgio Celiberti e dell’architetto friulano Alessio Princic.

Ad acquisire il complesso del Mercato coperto era stata una società immobiliare cittadina. Gli investitori avevano successivamente chiesto al Comune anche la concessione in gestione dell’area esterna di 150 mq, ches secondo la proposta, rimarrebbe di proprietà comunale e non alienabile.

L’ente risparmierebbe così risorse per un maquillage dell’area eseterna e la conseguente manutenzione, che potrebbe invece esserle garantita dal privato, al punto da valorizzarla, renderla pedonale e mantenerla fruibile al pubblico.

La concessione, sempre secondo la proposta avanzata a suo tempo alla precedente giunta comunale, avrebbe la durata massima di 25 anni per un canone che sarà stabilito dall’Ufficio tecnico comunale e che potrebbe essere successivamente ridotto se i lavori eseguiti saranno di livello e incontreranno le aspettative di palazzo Torriani.

Il privato si farebbe carico della manutenzione ordinaria e straordinaria. Garanzie da mettere nero su bianco.
Attorno al futuro del Mercato coperto negli anni non sono mancate le divergenze di vedute: secondo alcune forze di minoranza rimaneva il rimpianto per la vendita ai privati; secondo i sostenitori di questa tesi, quello spazio avrebbe potuto e dovuto essere finalizzato a un utilizzo pubblico, magari come sede di associazioni e spazio culturale di livello.

Secondo altri, invece, l’operazione è stata virtuosa perché ha permesso di incamerare risorse e consentirà un rilancio del complesso a costo zero. (l.m.)

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