La Marzocco, azienda fiorentina, che esporta in 100 Paesi nel mondo, che produce e esporta macchine espresso per bar e ristorazioni, fondata nel 1927 a Firenze dai fratelli Bambi, sarà presente con uno stand al “Taste”, il salone dedicato alle eccellenze del gusto e del food, presso la Fortezza da Basso dal 7 al 9 marzo.
Venerdì 6 marzo, invece, per Fuori Taste, la programmazione collaterale di eventi, dalle ore 18.30 incontrerà la sua community da Societé Anonyme, concept store situato in via Giovan Battista Niccolini 3 (Firenze), per un aperitivo sulle note del dj set di Lorenzo Hugolini, in collaborazione con Rari Firenze (ingresso su prenotazione, per informazioni angelicimedia@gmail.com).
Il nome de La Marzocco è un omaggio al simbolo di Firenze (un leone seduto con lo stemma del giglio) e sin dalla nascita è stata prima nelle innovazioni per macchine da caffè espresso. La Marzocco ha infatti creato la prima macchina da caffè espresso con caldaia orizzontale, la prima con caldaia doppia, la prima serie GS (gruppo saturo), i primi sistemi di controllo PID e i primi regolatori di pressione.
Tutte le macchine da caffè espresso La Marzocco sono assemblate a mano a Firenze. Il brand ha avuto il singolare destino (anche questo molto “made in Italy”) di passare da un mercato local a quello mondiale, saltando molti passaggi intermedi.
“Negli Anni Settanta – racconta Chris Salierno, americano di Miami, direttore marketing de La Marzocco, – un ristoratore di Seattle, nel Nord Ovest degli Stati Uniti, è venuto in Italia a cercare fornitori per il suo locale.Un amico di amici gli ha parlato della Marzocco e lui ha portato in America la prima macchina del caffè made in Florence”.
Attualmente La Marzocco fa di tutto per essere all’altezza del suo nome e del suo simbolo, e in tempi di crisi cresce con continuità e ora distribuisce le sue macchine in cento paesi del mondo, grazie alle sedi di Auckland, Londra, Melbourne, Milano, Seattle e Seul.
Sul logo aziendale, sotto al Marzocco, non si può non notare la scritta “Made in Florence” che Chris Salierno, interpreta anche come “handmade”, cioè fatto a mano, artigianale: “La Marzocco è un benchmark di qualità nel mondo, l’artigianalità è il valore aggiunto dei nostri prodotti. Siamo come il sarto che fa abiti su misura, anche perché le nostre macchine sono in acciaio inox, materiale che mal si adatta alla lavorazione in serie. Insomma, produrre tutto a Scarperia, e tutto a mano, per noi è essenziale”.
La Marzocco per la sua scrupolosa attenzione alla qualità ha conquistato subito l’estero (Usa, l’Australia, il Regno Unito, soprattutto Londra, la Corea) ma nel 2012 ha creato un team che si occupa solo del mercato italiano.
Attraverso il caffè, la dinamica comunità italiana, sognatori di ieri e di oggi, continua a scaldare il cuore dei cittadini del mondo. Il Caffè, dal suo arrivo nella vecchia Europa fino agli anni ’80 quando l’espresso ha avuto il suo boom di popolarità sulla costa occidentale degli Stati Uniti, è stato sempre legato a movimenti culturali.
Le prime caffetterie della California attiravano gruppi di letterati, secondo la tradizione tipicamente europea di un luogo d’incontro per la comunità. Le attività e gli eventi proposti comprendevano mostre d’arte, conferenze, letture di poesia, addirittura canti gregoriani.
L’Italia attraverso il caffè ha introdotto e diffuso negli Stati Uniti la sua cultura. Dal primo caffè con la caffettiera degli emigranti di Little Italy passando per i club degli anni 80 fino ai coffee shop dei giorni nostri, possiamo parlare non dell’introduzione di una semplice bevanda ma di una tradizione culturale della caffetteria, unita alla comunità che la accompagna.
Il semplice rituale quotidiano dell’espresso dopo aver conquistato gli Stati Uniti si sta diffondendo anche in paesi e culture che tradizionalmente non hanno mai consumato caffè di qualità o espresso.
