FIRENZE – La Marzocco in Piazza della Signoria a Firenze, domenica 1° Maggio, per la cerimonia del restauro de Il Marzocco, un progetto storico-culturale che il costruttore di macchine per caffè professionali ha fortemente sostenuto. Inaugurazione allietata dallo schieramento dei gruppi di sbandieratori: quattro squadre che si sono sfidate in gara per concludere l’appuntamento con il richiamo alla tradizione fiorentina.
Con le istituzioni, al momento di svelare la statua del leone c’era il rappresentante aziendale Massimiliano Valenti, CFO de La Marzocco.
Quella del Marzocco, simbolo aziendale de La Marzocco, è una storia affascinante. Fin dai tempi dei romani Firenze era consacrata al dio della guerra Marte, il cui nome si evolse gradualmente in Marzocco.
Con l’avvento del Cristianesimo, il ruolo di definire la città, tradizionalmente attribuito a Marte, venne trasferito al simbolo araldico del Leone, che diventò poi il simbolo iconografico della libera repubblica di Firenze e da qui il nome Marzocco.
La Marzocco deve il suo nome proprio al leone, scolpito da Donatello attorno al 1418-1420. Il leone è seduto e con una zampa sostiene il Giglio, lo stemma d’armi di Firenze.
Proprio come la statua del Marzocco ha rappresentato la conquista di terre vicine al tempo della Repubblica Fiorentina, il Marzocco avrebbe simboleggiato la strategia vincente dell’azienda ogni volta che una macchina fosse stata progettata, prodotta e venduta.
Infatti, in un tempo in cui poche persone bevevano caffè ed ancor meno commercianti erano disposti a investire in una macchina per una bevanda che non poteva ancora essere definita “popolare”, ogni vendita era un successo.
Per questo motivo, Giuseppe e Bruno Bambi, i fondatori de La Marzocco, hanno adottato l’immagine del Marzocco per la loro azienda (1927), un simbolo di vittoria e di conquista, nonché simbolo di Firenze.