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venerdì 22 Novembre 2024
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La manna del frassino: il dolcificante dei nostri nonni dalle mille virtù terapeutiche

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MILANO  – Un tempo non molto lontano era consuetudine in Calabria utilizzare la manna del frassino per dolcificare le bevande. Numerose le proprietà terapeutiche di questo prodotto genuino che veniva considerata amica dell’intestino.

Il Frassino un tempo era coltivato su grandi distese proprio per il largo uso che si faceva in Calabria, dico un tempo perché oggi è una pratica in disuso mentre potrebbe rendere bene. Si è perso così un patrimonio culturale!

Un patrimonio dalle proprietà che andrebbero conosciute di più ed apprezzate, eppure in farmacia la manna è ancora usata cura l’insonnia e le emorroidi e potrebbe essere anche cura agli introiti di questa Regione.

Prodotto delicatissimo nelle proprietà e nella coltura i contadini durante l’estate facendo dei tagli sulla corteccia con il mannarùolo permettono la fuoriuscita di una resina azzurina quasi bianca che poi adagiata al sole di Calabria si solidifica. Un lavoro che si fa con pochi attrezzi tra cui la rasula che raschia i residui ed una foglia di “pittara” che raccoglie il nettare che cola in terra.

Vi era ancora un tempo che questi bastoncini erano lavorati nelle fabbriche di mannite in Italia con un vasto utilizzo nazionale, perché non riprendere la coltura?

Vi è inoltre  l’idea che i frassineti sono tutelati come un museo a cielo aperto e sono salutari. Questo prodotto essendo molto delicato, per essere considerato di alta qualità deve rispondere a delle norme, è buona da cogliere quella che scende a stalattite, solo quella manna diventa purissima.

Oggi gli ’ntaccaluòri, i raccoglitori di manna, sono circa 150 riuniti in un consorzio pubblico e quasi tutti anziani. Solo per due di loro la manna è la principale fonte di reddito.

Ma la coltivazione del frassino da manna è stata l’attività prevalente delle famiglie calabresi e madonite fino al secondo dopoguerra. In quegli anni la raccolta pro capite era di circa 300 chili annui contro i 90 attuali.

Pochi, ma pagati molto bene: nel 1965 un chilo di manna costava 1500 lire, oggi, invece, il guadagno dei coltivatori è minimo e le previsioni sul futuro di questa coltivazione sono fosche. Questa coltivazione deve essere preservata per i tanti motivi spiegati in calce.

Oggi questo prodotto d’eccellenza è coltivato solo in Sicilia non dimenticate di assaggiarla e perché no giovani riprendete questa cultivar gioverebbe a tutti.

Purtroppo la manna oggi viene usata solo in cosmesi e in erboristeria non più nella dolciaria malgrado le sue qualità ed è un peccato.

Il Presidio in Sicilia inoltre riunisce alcuni coltivatori di frassino da manna che si sono dati un disciplinare con l’obiettivo di migliorare la tecnica di raccolta (aumentando così il raccolto di manna di elevata qualità) e di garantire la manna naturale contro le molte contraffazioni.

Solo la “manna eletta”, quella purissima, è la manna del Presidio.

Maria Lombardo

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