di Donata Marrazzo*
MILANO – Tre grammi di tè nero, cannella e zafferano. Cinque minuti di infusione e 10 pagine di descrizione: E’ “un’Amsterdam senza il vento dell’oceano, una Venezia senza acqua alta, una Copenhagen senza pioggia e buio, una Hong Kong senza curry”. Una città piatta, “ma dalla punta dei nuovi grattacieli puoi provare a vedere il mare”.
Roma, un tè nero all’alloro e un gatto che parla
Roma? Tè nero all’alloro e il racconto di un gatto che parla, mentre vaga dal Pincio a Trastevere. E alla fine consiglia: “Ogni tanto, di giorno o di notte, guardatela con gli occhi miei sta città, come n’ animale”. Firenze è un infuso al rosmarino: “Buongiorno Tosca! Che mi dà un pan di ramerino?”. “La venga, l’è uscito ora da i’ forno!”. E’ quel profumo antico che si sparge tra le botteghe del quartiere di San Frediano. Expo, una commistione di sapori dai 5 continenti: tè nero, rooibos, cioccolato, vaniglia, cannella e cardamomo, con le parole di Giacomo Biraghi.
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Narratè, l’essenza di un luogo
Una bustina di tè diventa l’essenza di un luogo. Una piccola garza di foglie essiccate, corredata da pagine narranti: ecco Narratè, startup milanese che invita alla lettura in piccole dosi, allegando alla bevanda più diffusa al mondo (dopo l’acqua) 6mila battute. Il reading, anche in inglese, dura il tempo di un’infusione. Che sapore avrà Venezia, “protetta dai lidi, la laguna al riparo dai capricci del mare”? La miscela, a base di prodotti del territorio, è in lavorazione. Quattro autori firmano i racconti: Michele Gnesotto (Venezia), Luca Notarianni (Roma), Cristina Giuntini (Firenze), Stefano D’Andrea (Milano).
Una startup per la tea bag
Vincitrice, a Copenaghen, della Creative business cup Italy, per aver ibridato il food con l’editoria, Narratè si propone come una mini Lonely Planet “da meditazione” che abbina due pratiche virtuose: il consumo del tè accompagnato da un brano capace di evocare stili, strade, atmosfere della città che si sta per visitare. La lettura, recita lo slogan, ha scoperto l’acqua calda.
Ma non è solo merchandising: “La nostra tea bag è un prodotto di design, un food souvenir, ma anche un progetto innovativo per la promozione della cultura, in cui tè di qualità si miscelano ai brani della grande letteratura o alle confessioni dei grandi della Storia, ai protagonisti del Rinascimento”, spiega Adriano Giannini, architetto creativo, che ha inventato il concept e ora guida la start up con 4 soci.
Presto il debutto in libreria in Italia e all’estero
Il prodotto viene assemblato in Italia da una cooperativa sociale. I blend selezionati da esperti tea sommelier (ispirati ai territori e ai racconti), vengono preparati a Kiev. Il debutto in libreria è previsto nei prossimi giorni, ma Narratè ha già conquistato spazi importanti: il sistema bibliotecario milanese ha fatto un ordine di 3.500 pezzi.
Red di Feltrinelli, Touring Club e Skira si stanno accordando per venderlo all’interno dei propri bookshop milanesi. Sarà prossimamente sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele. Poi il lancio nelle altre città: anche le fragranze di Londra, Parigi, Tokyo saranno racchiuse in una bustina di Narratè.