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Arriva da Lavazza iTierra! La Habana: il caffè per celebrare i 500 anni della capitale di Cuba

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MILANO – Un giovedì sera 12 settembre, trascorso al Flagship Store Lavazza di Piazza San Fedele. Un’occasione per assaggiare ¡Tierra! La Habana, la nuova miscela che richiama Cuba, a disposizione in edizione limitata. La quantità utilizzata deriva da un piccolo lotto, che ha permesso la produzione di 5 tonnellate. Di queste, 2 tonnellate, dopo essere state tostate in Italia, sono ritornate per poi esser donate in lattina per il servizio, direttamente in pochi locali e hotel della capitale del paese.

Un prodotto pensato per le celebrazioni dei 500 anni della fondazione della città di L’Avana. Durante l’evento, la tavola di approfondimento condotta da Pietro Mazzà, Head of Home & Ocs/Vending Marketing Lavazza.

La Habana utilizzato nello speciale Cocktail Tasting firmato dal Training Center Lavazza

Il caffè per aperitivo è di casa al Flagship Store Lavazza, che ispira gli invitati con una proposta tra food e cocktail che stupisce, come sempre. Vassoi di e bicchieri di drink a base espresso hanno viaggiato dal bancone ai tavoli. Dove gli ospiti hanno potuto deliziare i palati mentre la cultura del caffè ha stuzzicato la curiosità dei presenti.

Stavolta, protagonista della serata è stato il cocktail al caffè del Mojito: una scelta quasi obbligata, per mantenere il legame con la terra cubana.

Il Mojito caffè di Lavazza

Le parole di Pietro Mazzà sul progetto dietro La Habana

“E’ un progetto che nasce sotto l’ombrello della marca iTierra!, che ha la vocazione di sostenere i Paesi produttori di caffè per la massimizzazione dell’efficienza produttiva, per realizzare dei prodotti esclusivi.

Nel caso particolare di Cuba e il connubio con Lavazza, parliamo di un progetto nato nel 2018. E che abbiamo portato avanti sino ad oggi, in concomitanza della celebrazione dei 500 anni della fondazione dell’Avana.”

La serie di eventi per la promozione de La Habana

Continua Pietro Mazzà: “il lancio di questa novità sarà articolato da oggi e nelle prossime settimane tra l’Italia e l’Avana. Cuba ha una grande tradizione del caffè: è stato nel diciannovesimo secolo, uno dei produttori più importanti al mondo. Poi, per varie vicissitudini, la produzione caffeicola ha subito un declino importante negli anni ’90 e inizio duemila. Oggi si cerca di rilanciare questo settore, dalla zona orientale dell’Isola, di Santiago. Dove, nel diciottesimo secolo, i francesi in fuga da Haiti si erano installati, cominciando a coltivare il caffè.

Lavazza ha iniziato questo lavoro con l’isola per supportare la comunità locale in questo rilancio

“Per migliorare sia la produzione che le condizioni sociali. Stiamo accompagnando i coltivatori in questo processo. Uno dei nostri obiettivi è quello di far loro conquistare la certificazione organica. Loro, per vocazione, avendo delle aree molto ampie non trattate con prodotti chimici, sono predisposti naturalmente a ottenerla. Lavazza vuole portarli a questo traguardo. E verso non solo un caffè di qualità elevata, ma anche a un prezzo giusto.”

Cuba evoca di suo una serie di immagini sul caffè: noi pensiamo che ci sia un grande potenziale

“Abbiamo iniziato questo connubio con questa edizione limitata, nata oggi e commercializzata prossimamente in modo limitato. La quantità a disposizione verrà venduta a Torino, in alcuni caffè selezionati in giro per Italia e nella catena di Eately. La nostra idea è quella di dare sempre più spazio all’attività della Fondazione Pericle Lavazza, ormai attiva da 15 anni in circa una ventina di Paesi.

Ci sono già dei prodotti che sono frutto delle operazioni attuate dalla Fondazione. Questo è il miglior modo per raccontare l’impegno dell’azienda nella battaglia contro il climate change. Oggi uno dei pilastri su cui gira la Fondazione intitolata a Pericle Lavazza. Per fornire al consumatore prodotti più etici e di qualità.”

La promozione di La Habana

Racconta ancora Pietro Mazzà: “Ci sono attività in Italia e altri svolti proprio nell’Avana. Nel centro storico abbiamo deciso di brandizzare tre locali. Abbiamo donato il caffè per la celebrazione del cinquecentenario, e il matrimonio tra Lavazza e Cuba.”

Tre lattine per lo stesso caffè La Habana

Spiega Pietro Mazzà: “Il caffè è lo stesso, macinato per moka e anche per espresso, ma la storia delle lattine è interessante. Abbiamo deciso di coinvolgere degli artisti cubani nella realizzazione delle grafiche delle lattine. Solo una delle tre, quella col faro, il Morro di l’Avana, è stata affidata a un grafico locale. Le altre due invece sono state portate a termine dalla nostra agenzia.

Ma possiamo affermare che la bellezza del percorso è stata data dalla validazione nei dettagli proprio con i cubani e con gli stessi interlocutori in loco. E’ stato un lavoro fatto a più mani, che ha soprattutto incluso la comunità locale. Che è la migliore espressione per raccontare il territorio.”

Cuba produce ancora caffè, ma in quantità limitatissime

Ancora Pietro Mazzà: “Cuba più o meno, produce intorno alle 8mila tonnellate di caffè. Ma il consumo interno supera i ventimila. Quindi non hanno neppure un prodotto sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno. Per noi però l’importante è stato dare a questo caffè, anche in quantità piccola, un valore in più.”

La Habana, particolarità e caratteristiche

Risponde Pietrò Mazzà “Questo caffè di per sé è molto particolare. Al di là delle note aromatiche, la sua particolarità risiede nel grano: si chiama caracolito, con una forma sferica. La stessa che, avendo una superfice esterna più limitata, fa conservare delle proprietà particolari. Con note di cioccolato. Molto più dolce rispetto alle altre proposte della nostra gamma.

Tuttavia, la cosa peculiare su cui abbiamo voluto lavorare è lo sviluppo di un profilo di gusto diverso da quello a cui abbiamo abituato i consumatori. Effettivamente, il risultato finale arricchisce le altre nostre soluzioni.

Il tipo di tostatura e di macinatura, è legata molto alla modalità di consumo che abbiamo pensato: per cui da una parte la preparazione a casa e dall’altra quella per i locali. Per un profilo più domestico quello in lattina, perché è macinato per la moka e quindi meno fine. L’idea è quella di comprendere se con questo caffè fosse possibile ottenere un prodotto particolare.”

L’Avana ricomincia dal caffè

Riprende Pietro Mazzà: “Il prodotto donato da Lavazza alla città saranno venduti in tre caffetterie particolari: il Caffè d’Oriente, il Caffè Escorial e il Caffè d’America. E poi potrà essere acquistato anche  in alcuni hotel nel centro della città. Cerchiamo di posizionarlo in luoghi particolarmente evocativi. Sarà sempre visibile: al culmine dei festeggiamenti di metà novembre, le forze saranno tutte impiegate nella promozione.

Cuba sta cercando di recuperare un ritardo rispetto ad altri Paesi. Dal mio punto di vista è un vantaggio, perché predispone alla certificazione di un caffè organico. E questo traccia delle prospettive rosee per il futuro. Un lavoro che non è semplice, ma su cui stiamo agendo già dall’anno scorso. Vogliamo, dal 2020, avere una quantità di caffè maggiore e lanciare sul mercato qualcosa di ancora diverso.”

La Limited Edition ¡Tierra! La Habana e la presenza di Lavazza a L’Avana si inseriscono in un progetto di lungo termine iniziato nel 2018 dalla Fondazione Lavazza in collaborazione con Oxfam e le autorità cubane. Un’iniziativa triennale di empowerment di alcune comunità di cafficultori nella zona orientale dell’isola caraibica – Granma e Santiago -, che ha l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità, al miglioramento della qualità e del rendimento del caffè, ma anche della qualità della vita dei contadini, e in particolare di giovani e donne.

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