ROMA – In merito alla ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature la Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi e la Confcommercio, l’organizzazione di cui Fipe è parte, hanno diffuso una nota secondo la quale “la ricerca diffusa conferma l’efficacia del distanziamento nei locali pubblici, proprio come accade in Italia”. Ma vediamo il dettaglio della dichiarazione.
Precisa la Fipe: “Negli Stati Uniti sono state adottate misure diverse da quelle individuate in Italia. Nei nostri locali il distanziamento è obbligatorio dal momento della riapertura e ad oggi non si è generato alcun focolaio di contagio”.
“Potrebbe sembrare un paradosso, dal momento che alcune importanti testate hanno ripreso la notizia con titoli allarmistici che indicano bar e ristoranti come potenziali focolai, eppure non è così.
Infatti, è la stessa ricerca a confermare come il metodo giusto per diminuire drasticamente i rischi di contagio è quello di ridurre la capienza e aumentare il distanziamento all’interno dei locali, proprio come accade in Italia e come non è accaduto negli Stati Uniti.
Non è possibili fare dei paragoni tra due situazioni completamente diverse.
I nostri imprenditori hanno fatto sforzi enormi per adeguarsi alle linee guida approvate da Inail e Comitato tecnico scientifico e grazie a questo impegno sono riusciti a rendere i locali dei luoghi sicuri.
A testimonianza di questo il fatto che ad oggi non ci risulta alcun focolaio nato nei nostri bar e ristoranti”.
“Alla luce di tutto questo – conclude la Fipe – suggeriamo di leggere la ricerca nella sua completezza e nel modo giusto per evitare di creare ulteriore danno a migliaia di imprenditori già martoriati da questa crisi!”