domenica 22 Dicembre 2024
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La Fipe contro i distretti del cibo lancia #Stesse RegolePerStessoMercato

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ROMA – Il 1° gennaio 2018 è entrata in vigore la legge di bilancio che ha istituito i distretti del cibo. Ampliando in questo modo la platea dei soggetti contemplati nella previgente disciplina. E stanziando risorse finanziarie per la loro creazione e consolidamento.

Inoltre, la suddetta legge ha rafforzato le facoltà commerciali già riconosciute agli imprenditori agricoli. Aggiungendo la possibilità di vendere prodotti agricoli già pronti per il consumo. Questo anche in modalità itinerante.

Osserva la Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – in una nota

Per sostenere la creazione e il consolidamento di tali distretti sono stati stanziati 5 milioni di euro per l’anno 2018. E 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019.

Come noto, la Federazione già negli anni passati ha più volte manifestato la propria contrarietà sulla normativa di favore prevista per gli imprenditori agricoli. Anzitutto perché consente agli agricoltori di avviare un’attività di vendita itinerante. Ovvero in locali aperti al pubblico. Con la facoltà di consentire il consumo sul posto. Anche di prodotti non strettamente provenienti dal fondo dell’azienda agricola produttrice. Stante la possibilità di applicare il criterio della prevalenza (non necessario che il 100% dei prodotti provengano dall’azienda venditrice).

In secondo luogo, perché tale attività è consentita a prescindere dalla destinazione d’uso dei locali e dalla destinazione urbanistica della zona nella quale sono ubicati. Potendo pertanto derogare anche ad eventuali discipline di programmazione comunale. Alle quali, invece, le attività di ristorazione sono assoggettate.

Infine, con la novità introdotta dalle Legge di Bilancio del 2018, alle attività imprenditoriali agricole è altresì consentito di vendere prodotti agricoli. Anche quelli manipolati o trasformati, già pronti per il consumo. Mediante l’utilizzo di strutture mobili nella disponibilità dell’impresa agricola. E questo anche in modalità itinerante su aree pubbliche o private.

Fipe, in pieno accordo con Confcommercio, ha in più occasioni evidenziato le criticità di una siffatta normativa. Tentando di contrastarla in sede parlamentare. E continuerà ad intraprendere tutte le possibili azioni a tutela degli imprenditori associati alla Federazione.

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