Per la maggior parte degli italiani la giornata non può iniziare senza aver sorseggiato prima una buona tazza di caffè.
Che sempre più spesso è quello in capsule della macchinetta. Peccato, però, che queste ultime, una volta utilizzate, finiscano quasi sempre nella raccolta indifferenziata.
Per questo le aziende del settore si sono organizzate con progetti all’insegna dell’ecosostenibilità. Un esempio arriva da Nespresso che ha lanciato Ecolaboration, un programma globale che prevede il recupero e il riciclo dell’alluminio utilizzato per le capsule e il reimpiego del caffè residuo presente all’interno.
Un progetto che coinvolge tutte le boutique della multinazionale distribuite sul territorio nazionale, presso le quali sono stati attivati punti di raccolta dedicati per riconsegnare gli involucri consumati. Come funziona il processo di riciclo?
L’alluminio viene separato dal caffè residuo e mentre il primo viene rilavorato secondo le procedure di Cial (Consorzio imballaggi alluminio), il secondo viene utilizzato per concimare e nutrire un campo destinato alla produzione di riso.
Quest’ultimo, una volta raccolto, viene acquistato da Nespresso e donato alla Fondazione Banco Alimentare Onlus che si occupa di recuperare le eccedenze di produzione della filiera agroalimentare ridistribuendole a oltre 8mila strutture caritative.