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martedì 05 Novembre 2024
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Caffè Lazzarelle sospende la produzione per i danni del terremoto al carcere di Pozzuoli

Le Lazzarelle: "Dopo l’evacuazione di emergenza, abbiamo atteso questa settimana nella speranza che le verifiche tecniche dessero un altro esito. Invece, siamo costrette a sospendere la produzione di caffè e dei nostri prodotti di cioccolateria perché non vi è agibilità. Le donne che lavorano con noi, come tutte le altre detenute, sono state trasferite in altri istituti della Campania. Stanno bene, sebbene la paura e lo spavento siano stati grandi. Dobbiamo davvero ringraziare, senza retorica, il personale dell’amministrazione penitenziaria che ha gestito con professionalità una situazione di grave emergenza. Siamo inoltre vicine alla città di Pozzuoli e alle famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni"

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La cooperativa Caffè Lazzarelle non è nuova in queste pagine. Questo interessante progetto ha visto la luce nel 2010 e ha previsto sin da subito la produzione di caffè artigianale all’interno del più grande carcere femminile di Pozzuoli-Napoli. Le socie della cooperativa arrivavano da percorsi diversi da quelle dell’espresso: qui è possibile trovare la nostra intervista alla presidente Imma Carpiniello e a Paola Pizzo.

Tuttavia, in seguito ai danni del terremoto nella zona dei Campi Flegrei nella notte fra martedì 28 maggio e mercoledì 29 maggio, il carcere di Pozzuoli ha chiuso definitivamente per i danni riportati. Ciò ha portato alla sospensione del progetto Lazzarelle. Leggiamo di seguito le dichiarazioni della cooperativa.

La cooperativa Lazzarelle sospende la produzione

“Care/i
Vi scriviamo con una grande tristezza nel cuore. Da oggi è ufficiale che il carcere di Pozzuoli chiude per i danni riportati nel terremoto del 20 maggio scorso.

Dopo l’evacuazione di emergenza, abbiamo atteso questa settimana nella speranza che le verifiche tecniche dessero un altro esito. Invece, siamo costrette a sospendere la produzione di caffè e dei nostri prodotti di cioccolateria perché non vi è agibilità. Le donne che lavorano con noi, come tutte le altre detenute, sono state trasferite in altri istituti della Campania. Stanno bene, sebbene la paura e lo spavento siano stati grandi.

Dobbiamo davvero ringraziare, senza retorica, il personale dell’amministrazione penitenziaria che ha gestito con professionalità una situazione di grave emergenza. Siamo inoltre vicine alla città di Pozzuoli e alle famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. 

Noi siamo smarrite e provate, un progetto di oltre dieci anni è stato spazzato via nel giro di un giorno. Siamo intenzionate però a continuare nella nostra impresa, anche se non sappiamo ora dire come ci organizzeremo per il futuro.

Sappiamo, di certo, che siamo costrette a sospendere la produzione e ci scusiamo con i nostri clienti. Vi informeremo singolarmente per gli ordini pregressi che siamo in grado di soddisfare e per quelli che invece non siamo in grado di accontentare.
Abbiamo avuto tante testimonianze di affetto in queste ore, ne abbiamo bisogno. Confidiamo nel supporto e nel sostegno di tutte/i, vi aggiorneremo il prima possibile su come intendiamo proseguire.  

Il nostro Bistrot a Napoli continua a funzionare regolarmente e sarà la nostra base operativa nelle prossime settimane.  Se venite a trovarci ne siamo felici”.

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