MILANO – La Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia (Fnc) sarà a HostMilano il prossimo ottobre per presentare le migliori origini e varietà del primo produttore mondiale di caffè arabica lavati. Creata nel lontano 1927, Fnc è un’antesignana di tutte le organizzazioni che sostengono la qualità e il lavoro dei coltivatori di caffè e delle comunità rurali, diffondendo pratiche di agricoltura sostenibile e tecniche avanzate.
Vanta un ruolo di primo piano anche a livello politico esercitando una forte influenza sulle scelte dei governi. E si fonda su un modello di governance che coinvolge direttamente la base dei produttori attraverso consolidati schemi di democrazia rappresentativa.
Il notiziario di HostMilano ha chiesto a Natalia Una Valencia, direttrice marketing e relazioni pubbliche della Federazione, come si presenta il 2019 per la caffeicoltura colombiana.
“Grazie al programma di rinnovo sviluppato dalla Federazione la produzione di caffè colombiano si è stabilizzata negli ultimi quattro anni” spiega Valencia.
“Anche se è previsto, per l’inizio del 2019, un fenomeno El Niño, l’impatto sarà limitato considerando il grado di maturazione dei chicchi. I bassi prezzi del caffè alla fine del 2018 potrebbero però incidere sui piani di fertilizzazione influenzando la produzione per il raccolto Mitaca e per il raccolto principale” (ci sono in Colombia due raccolti l’anno, ndr).
Ci sono novità circa la sostenibilità della produzione e le certificazioni?
La Fnc è un’antesignana quanto a sostenibilità, innovazione e certificazione del caffè. Stiamo lavorando al piano 100/100, un programma che intende verificare l’intera produzione di caffè colombiano con uno standard certo entro il 2027. Il nostro scopo è far crescere la consapevolezza tra i consumatori e in tutta l’industria perché paghino un prezzo che consenta ai produttori di caffè nel mondo un reddito adeguato. Un obiettivo stabilito durante il primo World Coffee Producers Forum, tenutosi a Medellin nel 2017 e promosso da FNC.
Quali sono i vostri mercati principali e come è posizionata l’Italia?
I principali mercati del caffè colombiano sono Europa, Nord America e Asia. In Europa, l’Italia è uno dei mercati principali vista la passione dei consumatori italiani per il caffè.
Cosa vi aspettate dalla partecipazione a HostMilano il prossimo ottobre?
Il segmento dello specialty è cresciuto in Europa e in Italia negli ultimi anni. HostMilano è lo scenario perfetto per promuovere gli straordinari caffè che la Colombia ha da offrire.
Minacce e opportunità per il mondo del caffè: come vedete il futuro?
Fin dal 1938 abbiamo creato Cenicafé, un centro di ricerca avanzato sul caffè. Da decenni lavoriamo su coltivazioni che sopportino i cambiamenti climatici e su varietà resistenti alla ruggine e con una alta produttività. Siamo consapevoli che i cambiamenti climatici sono permanenti, per questo Cenicafé costantemente sviluppa nuove varietà che rendano il caffè colombiano più resiliente ai fenomeni climatici.
Al momento la minaccia maggiore al mondo del caffè sono i prezzi bassi del mercato per gli Arabica lavati (secondo i futures della borsa di New York). L’Arabica lavata è considerata la qualità più alta. Per assicurare una fornitura di caffè di alta qualità e buone condizioni di vita ai coltivatori i prezzi devono riflettere la qualità e gli sforzi e il lavoro degli agricoltori di tutto il mondo.
La diffusione dei caffè specialty in tutto il mondo è stata e continuerà a essere una fantastica opportunità per il caffè colombiano. Con tre catene montuose, terreni vulcanici e la capacità di produrre caffè fresco tutto l’anno la Colombia è la terra della diversità. Che si potrà scoprire – con i suoi produttori, regioni e profili in tazza – visitando il nostro stand a HostMilano.