di Annalisa Lista*
Ibby Piracha, 23enne americano sordo, entra da Starbucks almeno tre volte a settimana. Ma deve sempre fare i salti mortali per farsi capire.
Fin quando, venerdì, invece, la sua barista preferita lo ha sorpreso parlandogli per la prima volta nella lingua dei segni.
Un regalo inaspettato che l’ha commosso, al punto che ne ha fatto un post su Facebook che in pochissimi giorni ha già ottenuto più di 3.000 condivisioni.
La ragazza ha spiegato al suo cliente e ai mass media che ha deciso di imparare la lingua dei segni appositamente per Piracha e per tutta la comunità di consumatori non udenti.
Per metterli completamente a loro agio nell’ordinare un semplice caffè e rendere la loro esperienza unica e gradevole come quella di tutti gli altri.