MILANO – Kinder, marchio storico di Ferrero specializzato nella creazione di prodotti per i bambini, ha commissionato all’istituto di ricerche Ipsos un’indagine su scala internazionale relativa al rapporto tra genitori e figli. In 5 Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Russia) sono stati intervistati non solo mamme e papà, ma anche i figli di età compresa tra i 7 e i 15 anni.
Kinder dà vita al Kinderometro
Prodotto che, negli auspici dei ricercatori, dovrebbe diventare un “rilevatore dei piccoli momenti” che i genitori condividono coi i figli.
Le evidenze emerse dal Kinderometro aprono un dibattito in merito alle peculiarità e ai bisogni delle famiglie odierne, toccando temi molto significativi: l’esigenza dei genitori con loro stessi; il perfezionismo che può diventare fonte di senso di colpa; i buoni risultati educativi e la soddisfazione dei figli; la comunanza dei momenti da condividere insieme; e poi, il confronto internazionale, che evidenzia una sostanziale omogeneità della situazione, sia pur con specificità.
Il quadro generale che emerge dall’indagine commissionata da Kinder a livello internazionale è che genitori e figli hanno un buon rapporto. E i bambini si mostrano addirittura più positivi e soddisfatti dei loro genitori in relazione a molti aspetti importanti della vita. A dimostrazione del fatto che i genitori se la cavano molto bene in tutti i paesi oggetto della ricerca.
I genitori spesso chiedono più da loro stessi
Ritengono di non fare abbastanza, e per questa ragione vorrebbero avere più tempo a disposizione, anche rinunciando a qualche beneficio economico. I ‘piccoli momenti’ insieme sono quelli che avvicinano maggiormente i genitori e i figli nella vita quotidiana. Il loro stretto legame si rafforza attraverso semplici istanti di gioia come informarsi sulla scuola, scambiarsi baci e abbracci, ridere, guardare la tv e giocare insieme.
Tanti gli spunti educativi. Impressiona il risultato sul livello di soddisfazione dei figli basato su aspetti puramente materiali: l’80% è soddisfatto per il benessere materiale assicurato dai genitori, e il 78% per la capacità dei genitori di acquistare tutto ciò di cui hanno bisogno, compresi i cellulari: infatti, l’88% dei ragazzi tra 11 e 15 anni possiede uno smartphone.
Qualche “no” in più da parte dei genitori forse non guasterebbe.