MILANO – Kimbo ha presentato ieri i dati del bilancio 2016 che ha registrato un fatturato di 175 milioni, con una crescita del 3.3% rispetto al 2015, Ebtda a 10 milioni. All’annuncio dei dati erano presenti Alessandra Rubino (FOTO sopra), Amministratore delegato di Kimbo S.p.A. e Pietro Lovisolo, da un mese direttore generale della società. Con loro anche il direttore marketing Fabrizio Nucifora. Non c’era invece la presidente di Kimbo: Paola Rubino, cugina di Alessandra. Per la torrefazione napoletana un vertice tutto femminile.
Annunciando i dati Alessandra Rubino ha detto: “Nel 2016, nonostante un contesto economico mondiale instabile, Kimbo ha raggiunto dei buoni risultati ed è riuscita a migliorare la propria posizione accrescendo la dimensione del giro di affari.
L’azienda ha rafforzato la sua presenza internazionale, ampliando al tempo stesso l’offerta di prodotti e servizi su tutti i canali. Ritengo che questi risultati siano la prova tangibile della fiducia dei nostri consumatori e clienti e del nostro impegno per offrire in Italia e nel mondo un prodotto di qualità, autenticamente made in Italy, realizzato con le più avanzate tecnologie, nel rispetto delle persone e dell’ambiente”
Una solida situazione finanziaria per sostenere lo sviluppo di Kimbo
Nel 2016, Kimbo S.p.A ha realizzato un fatturato di 175 milioni, il 3.3% in più rispetto al 2015, di cui l’81% in Italia e il 19% all’estero, registrando il fatturato più alto nella storia aziendale.
In un anno in cui il mercato del caffè macinato ha registrato un -2,3% di volumi nel totale Italia, inclusi discount (Fonte Nielsen), le vendite in sell-out di Kimbo sono invece aumentate del +6,2%, traducendosi in 1 punto di quota di mercato, pari ormai al 12,3%.
Numeri questi che hanno consentito a Kimbo di confermarsi il secondo player italiano nel canale Retail in Italia, posizione ricoperta fin dal 1994.
Grazie ai consistenti investimenti sulla rete di vendita e alla grande attenzione al settore Ho.Re.Ca., anche la presenza del brand nell’”out of home” è in costante ascesa e da qualche anno l’azienda incrementa il suo fatturato nel canale, registrando una crescita nel 2016 pari al 13% e arrivando a oltre 2.000 bar serviti rispetto ai 1.700 del 2015.
Considerando le vendite complessive dell’azienda, cioè Italia ed estero:
- Il settore retail pesa per il 71% del fatturato ed è in crescita del + 2% rispetto al 2015;
- l’ Ho.Re.Ca pesa il 26% del fatturato ed è in crescita del + 5.6% rispetto al 2015;
- Il vending e OCS (Office Coffee Service) è ancora marginale e vale per ora il 3% del fatturato.
L’ EBITDA raggiunto è di poco superiore al 6% del fatturato netto. La posizione finanziaria netta è in attivo per oltre 10 milioni.
L’indicatore di current ratio (rapporto tra le attività correnti e le passività correnti) è superiore a 2.
Il rapporto tra i debiti finanziari e il patrimonio netto è ancora più virtuoso, essendo superiore a 4 (il benchmark è 1).
La diversificazione come fattore di crescita
La crescita nei diversi canali dimostra l’importanza della strategia Kimbo che punta alla maggiore e continua diversificazione.
La rete commerciale oggi presidia tutti i canali distributivi ed è rafforzata da importanti partnership all’estero, come ad esempio, l’accordo con France Boisson, azienda del gruppo Heineken, uno dei principali operatori della distribuzione francese, che ha portato Kimbo ad essere il caffè di oltre 11.000 Bar in Francia e il terzo caffè nel canale Ho.Re.Ca.
Diverse sono le alleanze anche in Italia, tra cui la collaborazione con Autogrill, nata nel 2012 in seguito ad un accurato processo di selezione da parte della catena di ristorazione e che ha previsto la messa a punto di una miscela perfettamente rispondente alle preferenze della clientela.
Fondata nel 1963 dai fratelli Rubino, con la missione di diffondere il vero caffè italiano nel mondo, Kimbo oggi conta 200 dipendenti, 3 brand con cui opera: Kimbo, Kosè e La Tazza d’Oro dal posizionamento definito.
Nel sito produttivo di Melito di Napoli – tecnologicamente avanzato e insignito di diverse certificazioni ambientali – ogni giorno entrano 120/140 tonnellate di materia prima ed escono 100/120 tonnellate di prodotto finito.
Lo stabilimento di Melito, grazie a politiche volte al risparmio energetico e alla gestione integrata dello smaltimento dei rifiuti, vanta un impatto sull’ambiente estremamente contenuto, che ha permesso di ottenere la certificazione ambientale ISO 14001: 20014.
L’azienda dispone di un hub logistico all’avanguardia di 18.000 mq a Nola, che consente lo stoccaggio di caffè crudo e del prodotto finito.
Allo stesso tempo, Kimbo attua con successo una strategia di diversificazione del prodotto per dare impulso a una crescita futura redditizia, sostenendo ad esempio l’affermarsi dei monoporzionati sul mercato del caffè, dalla cialde alle capsule, che si affiancano progressivamente al consumo della moka.
Kimbo è leader nelle cialde in carta in Italia, con una quota del 20% nel canale Iper+Super, e il sistema chiuso proprietario, denominato UNO realizzato insieme ad Illy, è cresciuto nel 2016 del + 76% in termini di fatturato.
Contestualmente, Kimbo ha lanciato sul mercato la linea Kimbo Espresso di capsule compatibili con macchine ad uso domestico Nespresso, che hanno già raggiunto rotazioni tra le più alte del segmento in Grande Distribuzione.
Kimbo seguita inoltre nello sviluppo delle proprie attività tra tradizione e innovazione e, oltre alle partnership, proprie del dna aziendale, ha recentemente lanciato una serie di proposizioni in mercati adiacenti, come per esempio il liquore al caffè, prodotto in collaborazione con l’azienda Strega; la pasta al caffè, realizzata con la collaborazione della Fabbrica della Pasta di Gragnano e la Coppa Kimbo al caffè insieme ad Unilever, che dall’estate 2014 è distribuita in circa 100 mila bar in Italia.
Accelerare il processo di globalizzazione: un ulteriore elemento chiave della strategia di Kimbo
Kimbo è oggi uno dei protagonisti del mercato internazionale del caffè ed è presente in circa 80 Paesi nel mondo.
Nel 2016 l’export ha registrato un fatturato di € 32 milioni e una crescita del +14.5%. Oggi le esportazioni valgono il 19% del fatturato complessivo, ma solo 5 anni fa valevano appena il 13%: l’azienda ha quindi da poco intrapreso un processo di internazionalizzazione che si è tradotto in crescite a doppia cifra.
Il marchio italiano ha posizioni forti in Francia, Grecia, Belgio, Canada e nel Regno Unito, dove opera attraverso una consociata, Kimbo UK.
In Francia, Kimbo ha raggiunto la quota di oltre 11.000 Bar della nazione. L’estero è una delle chiavi di sviluppo per Kimbo, che si pone l’obiettivo importante di arrivare almeno intorno al 30% del fatturato nei prossimi 4 anni.
Investimenti in comunicazione nei mercati più importanti aiuteranno la costruzione del marchio e della sua notorietà.
Per le vendite in Cina l’azienda si avvale di un flagship store in Alibaba, aperto in collaborazione con un importatore che sta dando visibilità alla marca e impulso alle vendite.
Kimbo prevede sviluppi anche nel mercato USA, a seguito della chiusura di accordi di distribuzione sia sulla costa orientale che su quella occidentale.
Piero Lovisolo, nuovo Direttore Generale di Kimbo ed esperto di mercati esteri, ha detto: “Esiste anche un’importante opportunità per Kimbo nei mercati del far east, dove tradizionalmente si consuma il tè.
Mercati come la Cina, l’India, le Filippine, l’Indonesia stanno scoprendo adesso il caffè, e in particolare l’espresso, che rappresenta una piccola nicchia nel mondo, solo il 2% dei consumi.
Per Kimbo, ambasciatore della cultura dell’espresso napoletano ed espressione del made in Italy, questo fenomeno costituisce una spinta per la crescita dell’export che per noi è sempre più strategico”.
La scheda di Caffè Kimbo
L’eccellenza del caffè Kimbo parte innanzitutto dall’altissima qualità della materia prima e dalla selezione dei caffè verdi direttamente nei Paesi d’origine.
Sono due le varietà principali di caffè: l’Arabica, dall’aroma più intenso e più dolce, e la Robusta, dall’aroma più speziato e grande corposità, con un più elevato contenuto di caffeina.
Tutte le fasi della coltivazione delle piante di caffè sono seguite con attenzione e sottoposte a molteplici controlli, prima di estrarre i chicchi, essiccarli, decorticarli e spedirli in Italia, per il processo di tostatura.
In questa fase che il caffè acquista tutto il suo aroma e l’esperienza Kimbo è fondamentale per determinare di volta in volta la temperatura e durata della delicata fase di tostatura per un caffè perfetto.
Infine, ogni partita di caffè viene selezionata e qualificata in base al suo profilo sensoriale e ogni miscela deve combinare le diverse qualità pregiate di differenti origini per ottenere il risultato ideale: un equilibrio perfetto di sapore e una qualità costante.