MILANO – Kimbo è una realtà in continuo mutamento, mantenendo però sempre la bussola ben puntata verso la crescita dell’azienda della famiglia Rubino sia sul territorio nazionale che a livello globale. Per farlo, il ricambio di risorse al suo interno è essenziale: figura chiave della nuova fase strategica sarà l’amministratore delegato Roberto Grasso, partenopeo e con una lunga carriera di top manager nel colosso Ferrero.
Roberto Grasso è il nuovo amministratore delegato del Gruppo Kimbo
Il nuovo amministratore è stato fortemente voluto da tutta la famiglia Rubino che intende in tal modo dare ulteriore forza all’azienda (200 mln di euro di fatturato nel 2019). Attraverso un manager che ha una consolidata esperienza nel mondo.
Grasso, che ha avuto ampie deleghe nella gestione dell’azienda, potrà contribuire al programma di accelerazione dello sviluppo in Italia e all’estero dell’azienda leader nella produzione di caffè. Infatti, è soprattutto sui mercati internazionali che il contributo del nuovo ad sarà determinante.
In ottica di nuove acquisizioni sia nel settore sia attraverso l’intera value chain, offrendo così al gruppo, già presente in circa 80 Paesi nel mondo, una ulteriore e brillante opportunità di crescita.
Roberto Grasso, che condivide con Kimbo le origini partenopee, vanta una lunga carriera internazionale da top manager in Ferrero, eccellenza italiana nel food a livello mondiale
Durante il suo percorso professionale, ha ricoperto la carica di ceo in diversi Paesi, fra cui Sud America, Svizzera, Scandinavia; India, Australia e Nuova Zelanda.
“È per me un vero onore accogliere questo nuovo incarico alla guida di un’eccellenza come Kimbo, che ha contribuito a scrivere la storia della torrefazione in Italia. Ed è ora riconosciuto all’estero come ambasciatore del vero caffè napoletano”. Così ha commentato Grasso. “La mia sfida sarà quella di continuare a far crescere il marchio senza mai dimenticare i valori che da sempre lo contraddistinguono. Ovvero la qualità, il rispetto per la tradizione e la capacità di saper innovare e portare la cultura del caffè nel mondo”.