MILANO – Una condizione critica quella in cui versano ristoranti e locali in seguito allo scoppio della pandemia in tutto il mondo: non fanno eccezione neppure i colossi come la catena statunitense di caffè americano. Su quasi 24 mila ristoranti chiusi durante il Covid, Starbucks è riuscito comunque a riaprire più del 90% dei suoi store negli ultimi mesi. Una piccola conquista a fronte di un contesto generale davvero complesso, che non può che adattarsi a un virus che ancora circola senza poterlo fermare con la prevenzione. In una video intervista, il Ceo della catena Kevin Johnson, commenta quello che sarà una strategia in fieri messa in atto dall’impresa nata dal sogno di Howard Schultz.
Johnson: “Starbucks vuole offrire un’esperienza di consumo familiare, sicura e conveniente”
Far tornare il rito del caffè un’abitudine quotidiana, riavvicinandosi alla normalità del pre Covid, è una vera e propria sfida in un momento in cui ancora non esiste una soluzione definitiva al contagio. Uno stimolo raccolto da Starbucks, che tenta di riconnettersi ai consumatori con un approccio del tutto nuovo e innovativo.
Come spiega lo stesso Ceo Johnson: “Abbiamo sviluppato un pannello di controllo digitale che possa aiutare a tener traccia della diffusione dei contagi. Fino all’arrivo del vaccino, saremo in continua evoluzione per adattarci”.
Il video intervista
Come si può osservare dalle stesse immagini che vedono la giornalista simulare il viaggio di un cliente all’interno di uno store della catena, tutto il processo d’acquisto è stato modificato per garantire il distanziamento sociale e le misure anti Covid: pick up e drive through sono diventate accessibili senza praticamente alcun contatto e assembramento.
Un’operazione che è passata anche per la sensibilizzazione di clienti e partner all’uso corretto delle mascherine
Johnson: “Abbiamo ufficialmente richiesto sia ai nostri partner che ai nostri clienti di indossare la mascherine: molti hanno seguito le nostre indicazioni e alcuni no. Parliamo di una vera e propria trasformazione del comportamento dei consumatori. Credo che in qualche modo questo cambiamento, potrà perdurare anche dopo la scoperta di un vaccino.
In questo momento penso di poter affermare di aver superato la fase più critica e che siamo passati a una di tipo esecutivo. Quindi, a tutti coloro che dicono di voler mettere le persone al primo posto rispetto al profitto e però non riescono a sostenerne i costi, dico: abbiamo tutti una responsabilità e dobbiamo fare rete per sostenerci a vicenda per superare questo momento.”
Johnson rivela lo Starbucks del futuro
“Penso che, dopo un così lungo periodo costretti dentro casa, il più grande obiettivo da raggiungere sia quello di far tornare le persone a godersi l’esperienza di consumo dentro i coffee shop. In questo senso, le app digitali, le nuove tecnologie e la sicurezza che abbiamo garantito, hanno contribuito a creare il nuovo Starbucks: l’esperienza è letteralmente personalizzata, perché ormai è lo stesso cliente che scrive persino il proprio nome sul suo bicchiere”.