MILANO – Parla Kasia Vermaire, female Tea Sommelier Kasia Vermaire è stata la prima donna a diventare sommelier del tè in Olanda e una delle poche al mondo in questo campo. “È un mondo dominato soprattutto dagli uomini, come nel vino e nella gastromia ed è difficile, per una donna, inserirsi”, racconta la nostra sommelier, vincitrice, nel 2010, del concorso organizzato dalla Dilmah durante il Coffe&Tea Experience a Utrecht.
Kasia Vermaire: “Da quello che vedo in Olanda, però, le cose stanno cambiando. “
“Noi donne abbiamo un gusto più raffinato e riusciamo a distinguere meglio piccole differenze nei sapori e negli odori”. Ho chiesto poi a Kasia cosa significhi essere una Tea Sommelier, professione non molto conosciuta, soprattutto in Italia. “Stessa cosa del vino. Il sommelier è colui che conosce tutto del prodotto con cui lavora e sa come combinarlo o abbinarlo ai cibi e ai sapori”.
La nostra intervistata, per esempio, è esperta in tè e conosce benissimo
“da dove viene, come usarlo correttamente, come trasmettere le sue conoscenze quotidianamente a consumatori, ristoranti e caffè, in modo che il cliente possa veramente bere una buona tazza di tè”. Questa passione è una eredità della famiglia materna, di origine polacca. “Sono in parte cresciuta in Polonia e nella tradizione polacca del tè, che è molto radicata. Lì si va sempre a bere un tè tutti insieme”. (Di questo Paese vi avevo parlato nel mio mini reportage su Breslavia ma ammetto di non aver colto questo aspetto ‘teinomane’). “Quando ero piccola – continua Kasia – mia nonna mi preparava tè nero aromatizzato al bergamotto con un goccio di latte: si chiama ‘bawarka’. Lo adoro ancora oggi”. Il ricordo dell’infanzia, porta la sommelier a pensare una bellissima esperienza di qualche anno fa: la Scuola di Tè in Sri Lanka. “L’odore delle vere foglie di tè fresche mi riportava indietro alla cucina di mia nonna”.
Un’esperienza molto Proustiana
In Sri Lanka, Kasia ha trovato la massima fonte di ispirazione “guardando come il tè cresceva, come veniva trattato e, la cosa più importante, che sapore ha un buon tè”. In Sri Lanka, le foglie vengono usate in tanti modi come piatti e cocktail, “è un ingrediente multi-dimensionale”, sottolinea la sommelier. L’esperienza che più le è rimasta impressa di quel periodo orientale è l’aver visto come viene ricavato il tè. “Sono le donne che raccolgono le foglie e il bocciolo. È un lavoro davvero duro”, dice Kasia Vermaire.
“Mi sono resa conto che il tè è un prodotto con una sua storia e un suo significato. Non dovremmo dimenticarcene e non dovremmo dimenticare di controllare se il marchio che compriamo rispetta le sue raccoglitrici di tè”. Messaggio importante, soprattutto oggi, festa della donna. Sono passati anni da quella esperienza e ora Kasia Vermaire è una famosa e stimata Tea Sommelier. Non ha una preferenza, “dipende dal momento della giornata, dalla stagione e dall’umore” e crede fermamente che il tè sia proprio “quella bevanda che riesce ad adattarsi alla personalità di ognuno e all’ora del giorno”.
Ci possono essere anche tè più adatti agli uomini e altri più indicati per le donne
“In genere, gli uomini hanno bisogno di qualcosa di più forte e intenso”, spiega Kasia. “Ho notato che il Lapsang souchong è perfetto per i ‘maschietti’, servito in bicchieri da vino o da whisky con cubetti di ghiaccio oppure durante in pasti. Anche il Pu erh, un tè post fermentato può andare bene. Per le donne, ci vuole qualcosa che sia contemporaneamente dolce e amaro (siamo sempre complicate dico io ). Un tè bianco aromatizzato al lychee o un jasmin green tea. Anche infusioni a base di hibiscus o menta”. La sommelier comunque ricorda: “È questione di gusti. Ogni persona deve esplorare e capire che cosa gli è più affine”. Per sapere di più su Kasia Vermaire, date un’occhiata sul suo sito www.kasiavermaire.com Fonte: paperblog