MILANO – Diventa realtà la prima bioraffineria al mondo funzionante con gli scarti di caffè: ad inaugurarla, alla fine del mese scorso, è stata la startup danese Kaffe Bueno. L’impianto è stato costruito grazie anche a un contributo di 2,5 milioni di euro fornito dal Consiglio europeo dell’innovazione – la struttura creata dalla Commissione europea per sostenere tecnologie e innovazioni rivoluzionarie e dirompenti – e sorge a Rødovre, nella regione della capitale Copenaghen.
Avrà inizialmente la capacità di lavorare un volume pari a 500 tonnellate di fondi di caffè all’anno, destinato ad aumentare in futuro.
Al tradizionale taglio del nastro è seguito un tour dell’impianto al quale sono stati invitati, investitori, imprenditori, autorità locali e rappresentanti dei media.
Fondata nel 2016, da tre imprenditori colombiani, Kaffe Bueno usa la chimica green e le biotecnologie per trasformare i sottoprodotti della lavorazione industriale del caffè nella produzione di ingredienti per la cosmetica, la nutraceutica e gli alimenti funzionali.
Tra i prodotti sin qui commercializzati: Kaffe Bueno Oil (un lipido utilizzato in prodotti alimentari e per la cura della persona), Kafflour (una farina funzionale ricca di proteine e gluten-free) e Kaffibre (esfoliante naturale per la cosmetica).
Uno dei principali investitori nell’azienda danese è la finlandese Paulig – uno dei massimi torrefattori del nord Europa – che ha partecipato, nel 2020, a un seed round da 1,1 milioni di euro attraverso Pinc, il proprio incubatore di startup.
Quando prepariamo una tazza di caffè utilizziamo appena l’1% del valore nutrizionale contenuto nella biomassa del caffè.
Il resto finisce, in buona parte, letteralmente a marcire come fondo di caffè, che gettiamo nella spazzatura.
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