domenica 22 Dicembre 2024
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José Sette, direttore Ico non ha dubbi e annuncia: “Nel mondo non c’è abbastanza caffè”

Sono in calo le scorte certificate di New York e Londra, mentre gli stock dei paesi consumatori a settembre 2010 sono stimati dall’Ico in 19 milioni di sacchi

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MILANO – Nonostante una produzione mondiale destinata a risalire, secondo le stime Ico, a un nuovo massimo storico di quasi 135 milioni di sacchi nel 2010/11, il reintegro delle scorte, ai loro minimi storici nei paesi produttori, sarà limitato e la situazione di mercato rimarrà problematica per il resto dell’anno.

Le stime Ico

Lo ha affermato l’attuale direttore ad interim dell’organizzazione londinese, il brasiliano José Sette, in un’intervista concessa nei giorni scorsi. “Nel mondo non c’è abbastanza caffè” ha dichiarato Sette aggiungendo che gli attuali alti livelli di prezzo hanno “fondamentali molto solidi”.

In merito alle giacenze mondiali, Sette ha reiterato la stima contenuta nell’ultimo rapporto mensile, secondo la quale le scorte iniziali dei paesi esportatori nell’anno in corso non dovrebbero aver superato i 13 milioni di sacchi, minimo storico nelle statistiche quasi cinquantennali dell’Ico.

Sono in calo anche le scorte certificate di New York e Londra, mentre gli stock dei paesi consumatori a settembre 2010 sono stimati dall’Ico in 19 milioni di sacchi. Una nota positiva giunge intanto dal Brasile, dove Comexim, uno dei più importanti esportatori del paese sudamericano, ha rivisto al rialzo la sua stima sulla produzione 2010/11 di oltre 2 milioni di sacchi, portandola da 53,10 a 55,35 milioni.

A motivare tale aggiustamento, la straordinaria performance dell’export brasiliano nella seconda metà dell’anno solare 2010. Sempre secondo Comexim, gli stock di riporto saranno su livelli bassissimi la prossima estate, prima dell’immissione nel mercato del nuovo raccolto, portando a una situazione ancora più critica.

L’esportatore brasiliano stima il raccolto 2011/12 in 47,5 milioni di sacchi, in calo del 14% sull’anno precedente.

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