MILANO – Quotazioni alle stelle per D.E. Master Blenders 1753. Il titolo della società pure play nata dallo spin-off del ramo caffè di Sara Lee Corp. ha guadagnato ieri oltre il 25% sulla piazza di Amsterdam. Motivo? L’annuncio di una proposta di acquisto avanzata JJoh. A. Benckiser (Jab), per la somma di 6,4 miliardi di euro, pari a un prezzo per azione superiore di quasi il 33% a quello del valore di chiusura di mercoledì e una valutazione complessiva del valore dell’intera società di 9,7 miliardi di euro.
Joh. A. Benckiser: un’operazione in fieri
Master Blenders ha tenuto a precisare che le trattative sono allo stadio iniziale e che non vi è alcuna garanzia che si giunga a un accordo. Gli addetti ai lavori ritengono tuttavia probabile un esito positivo. La società olandese dichiara di avere come advisor Goldman Sachs, Lazard, JP Morgan e lo studio legale Allen & Overy. Jab ha declinato ogni commento sull’operazione.
Il gruppo tedesco è già uno dei principali azionisti di Master Blenders 1753. Lo scorso ottobre ha portato la sua partecipazione al 15,05% del pacchetto, accrescendo ulteriormente la sua influenza sul Board, e molti hanno ricondotto a tale mossa le dimissioni dalla carica dell’ex ceo di Master Blenders Michiel Herkemij, arrivate meno di un anno dopo la nomina.
La holding della famiglia Reimann è proprietaria dell’iconico marchio francese Coty (profumeria e cosmetica) e della Benckiser Plc., secondo produttore al mondo di prodotti per la casa e la cura della persona. Ha recentemente fallito la scalata alla Avon, il colosso americano di vendite beauty porta a porta. Ma soprattutto è un protagonista emergente nel mercato del caffè americano, grazie a due acquisizioni che le hanno consentito di imporsi prepotentemente sulla scena di oltreoceano: Peet’s Coffee & Tea Inc., rilevata la scorsa estate per una somma vicina al miliardo di dollari, e la catena Caribou Coffee, entrata nel suo portafoglio poco prima di Natale, per 340 milioni di dollari.
L’acquisizione di D.E. Master Blenders 1753 farebbe di Jab di un concorrente di rilievo assoluto
Secondo dati Euromonitor, la compagnia olandese è il terzo competitor mondiale alle spalle di Nestlé e Mondelez International (già Kraft Foods). Il suo portafoglio marchi comprende brand di indiscusso prestigio quali Douwe Egberts, Senseo, L’OR EspressO, Marcilla, Moccona, Pickwick e Hornimans. In Brasile, essa detiene una share di mercato superiore al 20%, grazie al controllo di marchi popolari quali Pilao, Café do Ponto e Damasco. Dalla sua nascita, avvenuta lo scorso giugno, a oggi, D.E. Master Blenders 1753 ha però disatteso le aspettative dei mercati, complici anche le difficoltà generali dell’economia mondiale.
Le ultime due trimestrali sono state definite deludenti dagli analisti e hanno mancato il consensus. La compagnia ha tagliato l’outlook 2013 adducendo anche le forti pressioni sui prezzi nel mercato europeo. A ciò si aggiungono le difficoltà dovute alle gravi irregolarità contabili rilevate la scorsa estate nei bilanci della filiale brasiliana. In un’intervista concessa a settembre, l’ex ceo Herkemij aveva sostenuto l’importanza dell’innovazione di prodotto per rilanciare la società e recuperare il terreno perso nei confronti dei principali competitor globali. Tra le novità recentemente introdotte, il restyling della gamma Senseo e il lancio della Sarista, una macchina da caffè, fabbricata dalla Philips, funzionante con caffè in chicchi preconfezionato.