MILANO – Il caffè è sempre uno dei principali driver di crescita di JM Smucker, che chiude il secondo trimestre dell’esercizio fiscale 2022 con vendite nette in crescita dell’1% rispetto allo stesso trimestre 2020, pari a 2,05 miliardi di dollari e con un utile per azione adjusted, a sua volta, in crescita del 2%. L’utile lordo è invece in calo del 13%, a 711,5 milioni.
Una flessione attribuita al lievitare di varie voci di costo – materie prime, trasformazione, trasporto e confezionamento – cui si aggiungono le dismissioni di alcuni marchi e rami aziendali.
Brillano i marchi del caffè. Si scrive JM Smucker e si legge innanzitutto Folgers, tuttora la marca di caffè più popolare del dettaglio americano.
Ma in portafoglio ci sono anche i brand “etnici” Café Bustelo, Café Pilon e Medaglia D’Oro, il marchio premium 1850. E la gamma per il dettaglio a marchio Dunkin’, prodotta su licenza.
Le vendite nette del dettaglio Usa del caffè sono cresciute dell’8% raggiungendo i 645,1 milioni di dollari, trainate soprattutto da Dunkin’ e Café Bustelo.
L’utile di segmento cresce del 3% raggiungendo i 207,8 milioni. Il margine di segmento è pari al 32,2%, contro il 34% dell’anno scorso.
JM Smucker ha anche elevato l’outlook 2022 per le vendite e l’eps.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.