SEUL – In Corea del Sud i cattolici sono solo il 7,9% circa della popolazione, i protestanti il 19,7%, i buddisti il 15%, mentre la maggioranza della popolazione semplicemente si dichiara non credente.
Nel recente passato soprattutto la Chiesa protestante è stata coinvolta in scandali e polemiche, dovute alla nascita di grandi sette guidate da predicatori vari, spesso ultra conservatori, che dal pulpito non disdegnavano le prediche politiche.
Recentemente il fondatore di una di queste sette evangeliche, la Yoido Full Gospel Church con un seguito di circa 800mila fedeli, è stato coinvolto in uno scandalo in cui è stato accusato di aver sottratto alla comunità 12 milioni di dollari.
Non è un caso che dopo nove anni di governi conservatori alle elezioni di quest’anno abbiano vinto i democratici di sinistra.
Ma sono un po’ tutti i credenti di fede cristiana a cercare modelli di convivenza e comunità più semplici, dove si discuta meno di temi astratti e si faccia vita in comune dialogando.
Sono così nati e sembra siano in aumento i cosiddetti Jesus Coffee, locali delle parrocchie adibiti a bar dove ci si ritrova per bere un caffè, leggere la Bibbia e discutere di fede.
Dietro al bancone del bar immancabile è il sacerdote, che prepara la bevanda e la offre alle persone.
Ce ne sono ormai a centinaia soprattutto nella capitale Seul, sono cappelle evangeliche che grazie a questa iniziativa sono frequentate soprattutto dai giovani dove, dopo un cappuccino (che costa un dollaro in meno che al bar) si recita il Credo.