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IVS Group: positiva la prima trimestrale del 2018. In crescita ricavi e utili

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MILANO — IVS Group ha terminato il primo trimestre del 2018 con ricavi per 107,31 milioni di euro, in aumento del 6,1% rispetto ai 101,11 milioni realizzati nei primi tre mesi dello scorso anno.

L’utile netto, depurato delle quote di terzi, è salito da 5,21 milioni a 6,13 milioni di euro (+17,7%). L’utile netto rettificato è stato pari a 6,8 milioni di euro (+13%).

A fine marzo l’indebitamento netto era salito a 262,5 milioni di euro, dai 254,1 milioni di inizio anno; dopo investimenti tecnici per 14,4 milioni di euro e acquisizioni per 10 milioni.

Ottimizzare i costi

Il management di IVS Group ha segnalato che nella seconda parte del 2018, compatibilmente con le condizioni di mercato, potranno essere effettuate operazioni volte ad ottimizzare i costi della struttura finanziaria del gruppo, che attualmente derivano in larga parte dal bond con scadenza novembre 2022, che prevede una opzione call per l’emittente a partire da novembre 2018.

Andamento della gestione

Il fatturato consolidato nei primi tre mesi del 2018 ammonta ad Euro 107,3 milioni (di cui Euro 98,9 milioni derivanti dall’attività caratteristica del vending), con un incremento del 6,1% rispetto ai 101,0 milioni al 31 marzo 2017 (di cui 93,7 milioni nel vending).

I ricavi aumentano del 5,9% in Italia, del 16,9% in Spagna, del 7,8% in Svizzera, mentre scendono del 2,7% in Francia.

In aumento il fatturato dell’attività della divisione Coin Service (+14,4%) principalmente a seguito dello start-up di nuove attività nella controllata Venpay.

L’aumento dei ricavi del vending è influenzato dal minor numero di giorni lavorativi effettivi (quasi -1 giorno rispetto al primo trimestre 2017), con circa gli stessi giorni in Italia, -1,5 giorni in Francia, -4 giorni in Spagna e -4 giorni Svizzera, in gran parte per la presenza in tali nazioni delle vacanze pasquali nel primo trimestre.

Scherzi del calendario

Senza differenze di calendario, i risultati del trimestre sarebbero stati superiori. L’andamento delle vendite a parità di perimetro e di giorni lavorativi è pari a +2,4% complessivamente, con un +2,6% in Italia, +5,5% in Spagna, -2,1% in Francia e -17% in Svizzera (dovuto alla perdita di un significativo cliente per la filiale locale).

Hanno inoltre influito sulle vendite (con quasi 1 milione di consumazioni perse) alcuni giorni di blocco delle attività dovuti a eccezionali nevicate, nel mese di febbraio 2018, in alcune grandi città italiane e francesi (Roma, Napoli e Parigi).

Il numero di erogazioni totali nel trimestre è stato pari a circa 213,4 milioni, da 204,7 del primo trimestre 2017 (+4,3%).

Il prezzo medio delle erogazioni è stato pari a Euro 46,4 centesimi, da 45,8 centesimi del 1° trimestre 2017 (+1,3%).

Durante i primi tre mesi del 2018 sono state perfezionate 2 acquisizioni in Italia, per un Enterprise Value di circa Euro 7,9 milioni, con un contributo pro rata temporis al fatturato di circa Euro 0,9 milioni.

In aumento del 3,1% l’EBITDA Adjusted consolidato rispetto ai primi tre mesi del 2017, passato da Euro 23,6 milioni a Euro 24,4 milioni, pari al 22,7% circa del fatturato. A parità di giorni lavorativi, l’incremento dell’EBITDA è pari a circa il 4,2%.

L’andamento del primo trimestre 2018 è inoltre negativamente influenzato da alcune particolari situazioni e specifici costi (classificati sopra l’EBITDA Adjusted) che, se normalizzati e considerati tra le possibili rettifiche, comporterebbero un EBITDA Adjusted maggiore per circa 1 milione di Euro, con una incidenza sul fatturato superiore al 23,5%.

L’utile netto di gruppo

Nei primi tre mesi è pari a Euro 6,1 milioni (+17,7% da Euro 5,2 milioni del 2017), dopo utili di terzi per Euro 0,3 milioni. Il risultato netto include alcune voci di costo non ricorrenti, legate ad acquisizioni e a operazioni eccezionali per loro natura.

L’utile netto rettificato del periodo al netto del saldo delle voci eccezionali è pari a Euro 6,8 milioni (dopo gli utili di terzi). Segnando un +13,0% da Euro 6,0 milioni del primo trimestre 2017. La diminuzione del carico fiscale è anche ascrivibile ai maggiori ammortamenti figurativi su specifici nuovi investimenti introdotti lo scorso anno dal governo italiano (norme Industry 4.0).

La posizione finanziaria netta

È negativa per Euro -262,5 milioni; da Euro -254,1 milioni al 31 dicembre 2017. Dopo pagamenti nel trimestre per investimenti pari complessivamente a Euro 24,4 milioni. Di cui circa Euro 14,4 milioni per investimenti tecnici e Euro 10.0 milioni per pagamenti su acquisizioni. Inclusi pagamenti relativi a investimenti fatti in periodi precedenti.

Sono inoltre state pagate rate mensili per la sanzione antitrust del 2016 per circa Euro 3,2 milioni. Il gruppo ha Euro 13,6 milioni di credito IVA (non incluso nella posizione finanziaria netta).

Altri fatti di rilievo dopo il 31 marzo 2018 e previsioni per l’intero esercizio

La prima parte del 2018 è stata caratterizzata da una ripresa dei volumi nel vending. Soprattutto nel segmento caffè / hot beverages. Ripresa che resta comunque allineata alle variazioni di lieve entità del pil e delle ore lavorate nei paesi di riferimento.

In questo contesto IVS Group intende continuare il suo percorso di crescita. Da un lato attraverso acquisizioni, atte ad aumentare costantemente la densità territoriale del servizio. E anche abbinate a una politica di investimenti. Che sarà funzionale a mantenere elevato il valore del servizio e di conseguenza sostenibile nel tempo la capacità di generare margini.

In aprile e maggio 2018 sono state completate altre 3 acquisizioni in Italia, per un valore di circa Euro 2,1 milioni.

L’assemblea dell’8 maggio 2018 ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, con la conferma per il prossimo triennio di tutti i membri in scadenza.

L’assemblea ha inoltre deliberato il pagamento di un dividendo pari a Euro 0,28 per azione (+16,7% rispetto a Euro 0,24 del 2017). Che sarà pagato l’11 luglio 2018.

Ottimizzazione dei costi della struttura finanziaria

Nella seconda parte del 2018, compatibilmente con le condizioni di mercato, potranno essere effettuate operazioni volte ad ottimizzare i costi della struttura finanziaria del gruppo. Che attualmente derivano in larga parte dal bond con scadenza novembre 2022, che prevede una opzione call per l’emittente a partire da novembre 2018.

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