MILANO – L’impatto delle misure di contenimento adottate dal Governo per limitare i danni determinati dal Coronavirus è ancora difficilmente stimabile con precisione. E’ chiaro che molte aziende sono colpite dalla paralisi economica in cui è caduto il Paese, ma la gravità delle conseguenze ancora non può esser calcolata. Si comincia ora a fare i conti con quello che la crisi porterà nei grandi gruppi. Un esempio è quello di Italmobiliare, che attualmente non è in grado di analizzare con sicurezza che cosa succederà al termine di questo periodo di stop. Rispetto al contesto, il consiglio di amministrazione si è riunito, nel tentativo di studiare la situazione e tirare le somme.
Italmobiliare: cosa accadrà dopo lo stato di emergenza
Il Consiglio di Amministrazione di Italmobiliare, aderendo alla raccomandazione Esma (European Securities and Markets Authority), ha esaminato gli impatti dell’attuale situazione congiunturale. E “valutato tutte le iniziative tempestivamente messe in atto sia a livello di holding che nelle aziende partecipate”.
Il Cda di Italmobiliare ritiene «prematuro ipotizzare stime e valutazioni affidabili su come la pandemia si rifletterà sui principali indicatori economici e di performance della società e delle sue partecipate non quotate. La diversificazione e l’attenta gestione dei rischi che hanno da sempre contraddistinto l’attività delle società – viene riferito dall’azienda – potrebbero comunque consentire di contenere i potenziali impatti».
Le varie “anime” di Italmobiliare
«La parte preponderante del portafoglio in termini di Net Asset Value – viene aggiunto – è rappresentata da società in settori legati alla catena alimentare (Caffè Borbone, Sirap e Capitelli) e al settore energetico (Italgen e Agn Energia). Ovvero, i cosiddetti beni e servizi `essenziali´.
Per tali società è ipotizzabile un impatto della crisi relativamente più moderato». Per le altre, «retail» o che forniscono beni e servizi `non essenziali´, «verranno adottate misure specifiche di riduzione dell’attività operativa. Con attenzione particolare ai fabbisogni e ai flussi di cassa»
Si precisa nella nota della societa’
Italmobiliare «detiene una significativa posizione finanziaria attiva, pari a circa 500 milioni di euro. Prevalentemente impiegata in investimenti liquidabili e a basso rischio, su cui gli impatti del quadro contingente non risultano ad oggi essere significativi. Questa solidita’ finanziaria permettera’ di mettere in atto le iniziative necessarie a sostegno delle Portfolio companies per superare la crisi».
In particolare, si spiega nella nota, «il titolo HeidelbergCement, praticamente l’unico investimento quotato rimasto in portafoglio, ha registrato da inizio anno un calo di oltre il 43%, con una flessione di circa il 31% nel solo periodo compreso fra il 4 marzo scorso – data di esame del bilancio Italmobiliare 2019 – e la data odierna.
Questo investimento, che nella situazione al 31 dicembre scorso rappresentava meno del 10% del Nav, ha attualmente un valore di circa 93,8 milioni di euro».
Per quanto riguarda l’andamento delle Portfolio companies
«Che nel complesso rappresentano circa il 43% del Nav della societa’, il cda ha preso atto che le attivita’ nel periodo sono state gestite nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza determinate dalle disposizioni governative e che solo negli ultimi giorni – a seguito delle piu’ stringenti norme sulla prosecuzione delle attivita’ industriali – Tecnica Group e Iseo hanno sospeso l’attivita’ produttiva e logistica degli impianti italiani».
In questo quadro, infine, si specifica che «e’ stato favorito il ricorso allo smartworking e sono state riviste le procedure operative, limitando cosi’ possibili occasioni di contagio e favorendo nel contempo la continuita’ delle attivita’ produttive. Sono state inoltre stipulate apposite polizze assicurative a copertura di tutti i collaboratori e per la sicurezza sanitaria sui luoghi di lavoro».