giovedì 26 Dicembre 2024
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Italgrob: il valore del food & beverage è di oltre 200 mld e occupa 2 milioni di persone

Le prospettive per l’anno a venire sui consumi fuori casa rimangono poco ottimistiche. In misura più rilevante, la distribuzione moderna, toccata da una crescita dei prezzi media dell’11,2% nell’anno, ha subito una riduzione degli acquisti di oltre il 2%

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Le catene distributive e i mercati di sbocco delle produzioni food&beverage sono stati i temi trattati nel dibattito agli Stati Generali del mercato Food & Beverage organizzati dalla Federazione Italgrob a Roma. Sono stati coinvolti tutti i principali player del mercato, dai produttori (Centromarca) ai ristoratori (Fipe), fino ad arrivare al canale dei consumi domestici (Federdistribuzione) e al canale horeca rappresentato dalla Federazione Italgrob. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Messaggero.

Il valore del mercato del food&beverage

MILANO – Fra consumi domestici e consumi extradomestici, il valore del mercato del food&beverage è di oltre 200 miliardi di euro. Si tratta di un asset fondamentale per l’economia del Paese che partendo dalle produzioni agricole, passando per le industrie di trasformazione, distribuzione, punti vendita e punti di consumo occupa circa 2 milioni di persone.

Secondo lo studio realizzato dalla società di ricerche e analisi di mercato Circana, presentata da Marco Colombo, che ha analizzato i dati e trend in atto, sia nel canale retail sia nel canale horeca, dopo aver recuperato le gravi perdite accusate nel periodo pandemico, il comparto della distribuzione alimentare e bevande è tornato ai livelli di volume del 2019.

Tuttavia, sotto la pressione delle dinamiche inflattive degli ultimi dodici mesi, che hanno generato un aumento dei prezzi di oltre il 7%, la tendenza positiva che ancora si leggeva ad inizio anno si sta progressivamente esaurendo proiettando una chiusura d’anno in parità con il 2022.

Prospettive di mercato per il 2024

Le prospettive per l’anno a venire sui consumi fuori casa rimangono poco ottimistiche. In misura più rilevante, la distribuzione moderna, toccata da una crescita dei prezzi media dell’11,2% nell’anno, ha subito una riduzione degli acquisti di oltre il 2%.

Nello specifico, per quanto i fattori climatici siano stati favorevoli ai consumi di settore, la distribuzione di bevande all’ingrosso ha visto nei primi nove mesi dell’anno un effetto inflazione pari al 6,9% e vendite verso i canali di sbocco ancora poco sopra la parità in confronto ad incrementi prezzo del 10,5% nella Grande Distribuzione con un rispettivo -4% di sell-out.

All’evento hanno preso parte, tra gli altri: Dino Di Marino, direttore generale di Italgrob. Fra i presenti, le più importanti aziende di produzione e distribuzione del comparto Horeca e i massimi dirigenti delle associazioni di categoria: Vittorio Cino direttore generale Centromarca, Giorgio Santambrogio vicepresidente Federdistribuzione; Luciano Sbraga direttore Centro studi Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), Francesco Maietta responsabile dell’area Politiche sociali del Censis.

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