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sabato 02 Novembre 2024
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Isspresso, si conclude con successo la missione “caffè nello spazio”

La prima macchina espresso a capsule per lo spazio termina la sua permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. ISSpresso è stata protagonista di 11 spedizioni spaziali: la sua avventura è iniziata a maggio 2015 durante la missione “Futura” di Samantha Cristoforetti e si è conclusa oggi con la missione dell’ASI “Vita” dell’astronauta ESA Paolo Nespoli. Un progetto comunicato in più di 30 paesi che ha ottenuto più di 950 milioni di impression sui social network.E il Victoria & Albert Museum di Londra ha scelto di includere un modello della macchina all’interno della mostra “The Future Starts Here”

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TORINO – Dopo 32 mesi di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), a 400 chilometri di distanza dalla terra, si conclude la missione “caffè nello spazio”, che ha avuto come protagonista ISSpresso: l’innovativa macchina a capsule installata all’interno del Nodo 1 dell’ISS e realizzata da Argotec per Lavazza – in partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Un lungo viaggio

Iniziato il 3 maggio 2015 durante la missione “Futura” – con Samantha Cristoforetti, che ha potuto gustare il primo caffè espresso della storia in stato di microgravità.

E terminato con la missione “Vita” dell’Agenzia Spaziale Internazionale, che ha visto impegnato l’astronauta italiano dell’ESA Paolo Nespoli nel suo terzo viaggio tra le stelle.

In oltre due anni trascorsi nello spazio, ISSpresso ha percorso più di 650 milioni di chilometri a una velocità di 28.000 km/h, ha ammirato dalla Stazione Spaziale Internazionale circa 15.500 albe ed è stata protagonista di molti momenti di convivialità e di piacere in ben 11 spedizioni spaziali.

ISSpresso ha permesso agli equipaggi di gustare un espresso a regola d’arte, nello spazio come a casa, portando per la prima volta l’autentico espresso Lavazza in condizioni estreme. Dove i princìpi che governano la fluidodinamica sono completamente differenti rispetto a quelli terrestri.

La crema e il caffè non erano miscelati come sulla terra, ma venivano separati, trasformando la tazzina tradizionale in uno speciale sacchetto detto “pouch”.

Preparati tutti i tipi di caffè

Le operazioni di preparazione restavano però immutate, così da garantire la massima praticità e semplicità per un espresso da gustare attraverso una cannuccia. L’innovativo sistema a capsule ha permesso, inoltre, la preparazione di caffè lungo, bevande calde e brodo attraverso la reidratazione degli alimenti.

Il valore e l’innovazione del progetto italiano ISSpresso sono stati raccontati dai media di più di 30 Paesi in tutto il mondo, con un eco sui social media che ha raggiunto più di 950 milioni di impression. E la presenza in diversi e prestigiosi eventi come: “Impact. Innovate. Integrate”, il forum sull’innovazione e la digitalizzazione dell’industria meccanica di Chicago. E ancora: la mostra “Astronauts” alla Cité de L’espace di Tolosa, l’Expo 2017 – Future Energy in Kazakistan. E sul set del film LIFE, pellicola americana ambientata in orbita sulla stazione spaziale internazionale.

L’interesse per il progetto è cresciuto quindi in tutto il mondo. Tanto che il celebre Victoria & Albert Museum di Londra ha scelto di includere un modello della macchina all’interno della mostra “The Future Starts Here”. Così, dal 12 maggio 2018, ISSpresso sarà esposta tra gli oltre 100 oggetti di design che contribuiscono a dare forma al mondo di domani.

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