BARI – Avrebbero eliminato due alberi dal marciapiede antistante, forse prevedendo di installare un gazebo. E le opere di ristrutturazione non sarebbero conformi ai permessi. Ma, soprattutto, il locale è stato aperto senza alcuna autorizzazione. Per questo, ieri, il Comune ha ordinato la chiusura dello storico caffè Saicaf di corso Cavour. Uno dei simboli del Murattiano, secondo i tecnici, è abusivo a tutti gli effetti. L’ordinanza è stata firmata ieri dal dirigente dello Sviluppo economico, Nicola Marzulli, dopo due verbali di polizia edilizia relativi a violazioni urbanistiche e una relazione dell’Annona secondo cui il Gran Caffè Saicaf avrebbe esercitato «l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in assenza del prescritto titolo autorizzatorio».
Saicaf: in corso Cavour problemi con lo storico caffè
In altre parole, spiegano dagli uffici, i gestori del locale si sarebbero «dimenticati» di presentare al Comune i documenti necessari all’apertura: tanto che, dopo l’accertamento, anche l’Asl ha annullato in autotutela il relativo per messo. Nato negli anni ‘20 come caffé Savoia, il locale ha riaperto a dicembre dopo una ristrutturazione durata sei mesi. Ma la Saicaf spa, società che fa capo alla famiglia Lorusso, sottolinea in una nota «la propria totale estraneità nella nuova gestione del Gran Caffè Saicaf, avendo soltanto locato i locali alla Sodal srl di Taranto».
«La Saicaf – prosegue la nota – è sicura che la Sodal ottempererà nel più breve tempo possibile agli adempimenti amministrativi necessari alla ripresa dell’attività». Sodal fa capo a un imprenditore di Modugno, Sossio D’Alonzo, titolare di due importanti locali a Taranto, che per il nuovo Saicaf ha dichiarato un investimento da un milione e mezzo di euro: nei due piani del locale, ristrutturati in stile anni ‘60, vorrebbe inaugurare anche un ristorante.
«Ci manca soltanto un documento – spiega D’Alonzo -, ed è questione di pochissimi giorni. La chiusura sarebbe un danno enorme, anche perché metterebbe in mezzo ad una strada 40 persone».
Ma il Comune ha ordinato «l’immediata cessazione dell’esercizio abusivo»
E se i gestori non dovessero ottemperare, dopo tre giorni gli uffici dello Sviluppo economico potranno chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e procederanno alla denuncia dei responsabili. Nelle scorse settimane, del resto, il dirigente Nicola Marzulli, in quanto presidente della commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli, ha avviato un monitoraggio a tappeto delle autorizzazioni e dei certificati di agibilità. E contemporaneamente la Polizia municipale continua a verificare i permessi rilasciati per i gazebo di bar e ristoranti: non solo nel Murattiano (dove sono già scattate le demolizioni), ma in tutta la città. Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=491862&IDCategoria=11